Sfregiò la ex e uccise il suocero, la difesa di Marco Manfrinati chiede la perizia psichiatrica

Marco Manfrinati, 41enne accusato dell'omicidio del suocero Fabio Limido e il tentato omicidio della ex moglie Lavinia Limido, sarebbe, secondo i suoi avvocati, "affetto da problemi psichici gravi, documentati da luglio 2022, quando gli venne sottratto il figlio". Fragilità mentale che, sempre secondo la difesa, "sarebbe documentata anche dal materiale clinico prodotto durante la sua permanenza in carcere".
È questo il perno della consulenza tecnica di parte sullo stato di salute mentale dell’imputato depositata dall’avvocato Fabrizio Busignani, legale di Manfrinati, nel corso dell'udienza preliminare tenutasi oggi, 31 marzo, davanti al gup Marcello Maria Buffa del Tribunale di Varese.
Lavinia Limido, "Non è umano"

"Trovo tutto questo doloroso, triste e soprattutto molto grave", commenta a Fanpage.it Lavinia Limido, che il 6 maggio fu aggredita a coltellate dall'ex marito e perse il padre, ucciso da Manfrinati mentre interveniva in suo soccorso.
"L'unico atteggiamento che avrebbe dovuto avere l'assassino di mio padre – continua Limido – sarebbe stato presentarsi con il capo cosparso di cenere. Anche così non sarebbe stato certo scusato o scagionato, ma almeno si sarebbe dimostrato umano. Cosa che lui non è".
Le accuse a Marco Manfrinati
Per l’omicidio di Fabio Limido la Procura di Varese contesta a Marco Manfrinati, ora in carcere, le aggravanti della crudeltà, del legame di parentela, della minorata difesa in ragione dell’età della vittima (71 anni), e ancora di avere commesso il fatto nei confronti di una persona contro la quale Manfrinati è imputato per “atti persecutori” in un processo parallelo in corso. Nei confronti dell’ex moglie vengono invece contestate le aggravanti dello stalking e dell’arma impiegata, oltre a crudeltà, parentela, minorata difesa e premeditazione.
Dopo aver domandato e non ottenuto l'annullamento del rinvio a giudizio per leso diritto alla difesa in ragione della lamentata difficoltà di accesso agli atti, il legale di Manfrinati ha chiesto la perizia psichiatrica sul suo assistito, istanza a cui si sono opposti il difensore della parte civile Fabio Ambrosetti e la pm Maria Claudia Contini, sostenendo che l'imputato fosse già stato sottoposto ad accertamenti psichiatrici, dai quali è sempre risultato capace di intendere e di volere.
La decisione del gup dovrebbe arrivare nella prossima udienza di martedì 8 aprile, mentre è stata confermata la costituzione di parte civile da parte della moglie di Fabio, Marta Criscuolo, di Lavinia Limido insieme alle due sorelle e a suo figlio minorenne.