Sesto San Giovanni dice addio al vecchio camino dell’inceneritore: le immagini e i video della demolizione
Comincia il restyling dell'area di Sesto San Giovanni che ospiterà la nuova Biopiattaforma. Ieri sera alle 23.50, a Sesto San Giovanni è stato demolito il camino che per circa 40 anni ha caratterizzato l’inceneritore Core che lascerà spazio nel 2023 al progetto di simbiosi industriale dedicato all’economia circolare carbon neutral. L’operazione è avvenuta alla presenza delle istituzioni locali, del management di Gruppo Cap e anche dai cittadini di Sesto, che dalla collinetta antistante l’impianto hanno visto il camino cadere. "La demolizione rappresenta un’importante tappa del percorso per la realizzazione del primo polo green italiano che, con avanzati processi di economia circolare, convertirà le materie di scarto come i fanghi di depurazione e la Forsu, in energia, biometano e biofertilizzanti" ha commentato Alessandro Russo, presidente e amministratore di Gruppo CAP. "L'abbattimento del vecchio inceneritore rappresenta l'inizio di una nuova epoca per Sesto San Giovanni, per il Nord Milano e per tutta la Lombardia – ha commentato il Sindaco di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano – Il rispetto per l'ambiente e la valorizzazione dei rifiuti in un'ottica di economia circolare saranno i capisaldi per offrire una migliore qualità di vita alle generazioni future".
Le operazioni di demolizione
La demolizione ha richiesto mesi di preparazione e coordinamento. Il camino, alto 70 metri, è stato abbattuto mediante la tecnica del crollo indotto, un’operazione meccanica che attraverso l’attività di due scavatori telecomandati a distanza, ha permesso il collasso del calcestruzzo. Per contrastare l’impatto del crollo sono stati installati dei cannoni nebulizzatori che con un getto areato di acqua e aria hanno abbattuto le polveri prodotte dall’impatto a terra del camino. Sono anche stati realizzati dei cumuli di caduta per ridurne l’effetto vibratorio. C'è stato anche un impatto sul traffico: sono stati chiusi alcuni svincoli delle arterie principali perché è stata considerata l’interferenza visiva per gli automobilisti presenti in tangenziale, di cui è stata temporaneamente ridotta la viabilità da 3 a 1 corsia. Le parti demolite nei giorni successivi saranno frantumate e portate nei centri di recupero, per continuare con lo smantellamento del vecchio inceneritore e cominciare con i lavori di realizzazione del nuovo termovalorizzatore.
Che cos'è la Biopiattaforma che nascerà al posto dell'inceneritore?
Il nuovo impianto verrà reso operativo a ottobre 2022 con la messa in funzione della prima linea e a marzo 2023 con il pieno esercizio. Secondo i progetti, la Biopiattaforma valorizzerà 65mila tonnellate di fanghi prodotti ogni anno dai 40 depuratori distribuiti sul territorio della Città metropolitana. Proprio i fanghi, che fino a oggi erano materia di scarto, e che in alcuni casi si dovevano portare all’estero per lo smaltimento, serviranno a produrre ben 19.500 MWh/anno di calore per il teleriscaldamento e recuperare fosforo da impiegare come fertilizzante. In questo modo, il 75 per cento dei fanghi verrà trasformato in energia e il 25 per cento in fertilizzante. La linea di gestione della Forsu (“l’umido” nel gergo comune), tratterà 30mila tonnellate/anno di rifiuti (ora affidati a strutture esterne) provenienti dai Comuni di Sesto San Giovanni, Pioltello, Cormano, Segrate, Cologno Monzese e Cinisello Balsamo per la produzione di biometano, biocombustibile che riduce l’emissione di anidride carbonica del 97 per cento.