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Sesso con le allieve, il maestro di arti marziali: “Nessuno è stato costretto, erano consenzienti”

Costretto ai domiciliari con l’accusa di violenza sessuale, il maestro di arti marziali di Brescia ha rilasciato alcune dichiarazioni spontanee per difendersi: “Erano tutti consenzienti”, dice riguardo agli allievi.
A cura di Beatrice Tominic
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È comparso ieri di fronte al giudice delle indagini preliminari, dopo essere stato costretto agli arresti domiciliari mercoledì scorso con le accuse di violenza sessuale aggravata, esercizio abusivo della professione medica, commercio abusivo di farmaci illegali e truffa aggravata. Dallo stesso giorno, inoltre, i carabinieri hanno sequestrato preventivamente anche la palestra in cui il maestro esercitava e in cui avrebbe adescato le sue vittime.

Il maestro 52enne di arti marziali di Brescia che davanti alla giudice Francesca Grassani ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere, ha però affidato alcune dichiarazioni spontanee al suo legale, l'avvocato Vittorio Tria.

"Nessuno è stato costretto o indotto a avere rapporti sessuali, erano consenzienti", ha dichiarato, come si legge all'interno di un articolo de il Giornale di Brescia. Secondo quanto ha affermato il maestro di kung fu, infatti, nessuno sarebbe stato costretto o indotto ad avere rapporti: quanto accaduto, secondo le sue dichiarazioni, sarebbe successo in un contesto di convivialità e con il consenso di tutti e tutte le partecipanti.

L'accusa della Procura e il mancato consenso

Secondo la sostituta procuratore Benedetta Callea, le arti marziali avrebbero, invece, rappresentato soltanto un pretesto per raggiungere il vero obiettivo, cioè il sesso, soprattutto di gruppo.  Secondo le indagini che stanno svolgendo i carabinieri di Chiari, paese vicino Brescia, infatti, il 52enne avrebbe soggiogato psicologicamente quattro allieve da poco maggiorenni approfittando delle loro debolezze per convincerle a sottoporsi al sesso di gruppo. Sarebbe stato lo stesso maestro di arti marziali, infatti, ad invitarle nell'abitazione in cui vive con sua moglie, anche lei presente all'appuntamento: le partecipanti, però, secondo l'accusa non sarebbero state sempre consenzienti.

I farmaci anoressizzanti e le truffe

Le indagini hanno svelato anche il coinvolgimento della moglie del maestro di arti marziali. La donna, una 40enne per cui non sono state emesse misure cautelari, insieme al marito avrebbe praticato l'agopuntura senza esserne abilitati e venduto farmaci anoressizzanti vietati nel nostro provenienti dalla Cina negli ultimi due anni.

Oltre a loro, però, sarebbe indagata, ma senza misure cautelari, anche una terza persona che, invece, avrebbe truffato alcune frequentatrici del circolo dopo essersi presentato come promotore finanziario e aver proposto loro alcuni investimenti rivelati fallimentari.

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