Corteo per Sergio Ramelli a Milano, saluti romani e petardo esploso davanti alla targa del 18enne morto 50 anni fa

È iniziato intorno alle 20 di oggi, martedì 29 aprile, il corteo in via Ponzio a Milano, vicino a piazzale Gorini, in ricordo di Sergio Ramelli. Oltre 2mila persone hanno sfilato in colonna, affiancate dalle torce, fino a via Paladini dove al richiamo "camerata Sergio Ramelli" la folla ha risposto "presente" e con saluti romani. Alcune persone hanno contestato la manifestazione dalle finestre di un palazzo della zona e sono state insultate dai presenti. Durante la commemorazione è stato fatto anche esplodere un petardo.
Prima che il corteo iniziasse a sfilare, durante il raduno in piazzale Gorini, alcuni residenti hanno fatto partire da uno dei condomini che si affacciano sulla strada la musica di ‘Bella Ciao‘. Le note del canto popolare della Resistenza italiana hanno fatto da sottofondo mentre i militanti si riunivano per poi iniziare la manifestazione. Canzone che è stata riproposta anche in via Paladini, quando i militanti di estrema destra erano riuniti davanti alla targa di Ramelli al grido "camerati attenti".
Sono passati 50 anni dalla morte dello studente milanese 18enne che faceva parte del Fronte della Gioventù (la formazione politica giovanile del Movimento Sociale Italiano) e che era stato aggredito il 13 marzo 1975 da alcuni militanti della sinistra extraparlamentare legati ad Avanguardia Operaia. Dopo 45 giorni di ricovero, il 29 aprile 1975 Ramelli è morto a causa dei traumi riportati nel pestaggio. Da allora, ogni anno per le strade di Milano va in scena la sua commemorazione, dove militanti di sigle di estrema destra e neo fasciste si ritrovano proprio in via Paladini, sotto casa dello studente ucciso. Secondo la Questura, per questo che è il 50esimo anniversario della scomparsa del 18enne, erano attese circa 2mila persone. Tra le fila dei manifestanti si sono riconosciute le sigle dei movimenti di estrema destra come CasaPound, Forza Nuova, Rete dei Patrioti e Lealtà e Azione.
I manifesti con simboli nazisti affissi in via Paladini
Il corteo del 29 aprile 2025 è stato pubblicizzato dal gruppo de ‘I camerati' anche con l'affissione di numerosi manifesti. Come ha spiegato a Fanpage.it un residente di via Paladini, questi sarebbero stati attaccati alle pareti anche di palazzi residenziali privati. La grafica utilizzata presenta una freccia nel fuoco che attraversa il numero '50': una simbologia che rimanda alla runa Tyr, usata dalla Gioventù Hitleriana e dalle SS Naziste.
Il processo in corso per "manifestazione fascista"
Questi gesti simbolici sono già finiti in passato al centro del dibattito politico e sono stati oggetto di processi giudiziari. Per il corteo che si è svolto il 29 aprile del 2019, per esempio, in 23 sono finiti a processo per "manifestazione fascista". Lo scorso novembre il Tribunale di Milano li ha assolti in primo grado. Secondo i giudici, infatti, il "saluto romano" e la "chiamata del presente" sarebbero ritualità lontane dal "costituire condotta potenzialmente idonea alla ricostituzione del partito fascista", ma avrebbero solo "una specifica valenza di omaggio e di ricordo del giovane".
La sentenza era arrivata dopo che, nell'aprile del 2024, la Cassazione ha imposto una serie di paletti per i giudici "da cui poter ricavare" nel caso "un concreto pericolo di riorganizzazione del partito fascista" per configurare il reato. La Procura ha fatto sapere di aver presentato ricorso in Appello contro l'assoluzione dei 23 identificati.