Seregno calcio, la Procura indaga sulle intimidazioni: i veleni tra il presidente Erba e l’ex dg Corda
È un intreccio di personaggi dal passato discusso, messaggi vocali sopra le righe e ruoli poco chiari quello che arriva dai campi di calcio del Seregno, cittadina in provincia di Monza e Brianza. Se da una parte ci sono ex dirigenti con un passato poco raccomandabile, dall'altra ci sono giocatori costretti ad allenarsi alle prime ore dell'alba e a subire "alcune intimidazioni". Ora quello che è accaduto negli ultimi mesi sui campi del paese brianzolo è passato in mano alla Procura di Monza che ha aperto un fascicolo. Verso chi e su quali fatti si stanno concentrando gli inquirenti resta riservato, ma la sensazione è che presto verrà fatta chiarezza una volta per tutte su quanto accaduto.
I vertici del Seregno contro l'ex dg Corda
Gli attuali alti vertici delle squadra di calcio, promossa in questa stagione in serie C, puntano il dito contro l'ex dirigente Ninni Corda, arrivato in Brianza la scorsa estate e licenziato nei giorni scorsi. Eppure il Seregno Calcio era a conoscenza del passato "scomodo" dell'ex direttore generale: è ormai noto che era stato squalificato per diversi mesi quando era al Como perché si era assegnato delle fittizie mansioni. E ancora: da allenatore del Barletta era finito nell'inchiesta "Dirty Soccer", che portò poi allo scandalo italiano del calcio-scommesse, che finì per lui con un patteggiamento. Corda era stato scelto personalmente dal presidente Davide Erba, che però poi ha preso le distanze dal dirigente: "Abbiamo sbagliato, abbiamo voluto dare a questa persona una possibilità", precisano a Fanpage.it dalla squadra. Dal Seregno calcio raccontano come, durante il periodo della direzione Corda, vi fosse un ritmo insostenibile e un clima pesante. Su quanto accaduto ora sta indagando la Procura, unica insieme ai carabinieri che può fare luce sui fatti. "Tutto è nato perché io ho portato a galla tutta una serie di situazioni di eventi gravi correlate da chi ricopriva la carica di direttore. Mi sono reso conto che c'erano cose che non andavano bene e quindi ho licenziato l'ex direttore con giusta causa. Il direttore Corda ha utilizzato metodi di fare calcio inadeguati": così il presidente Erba spiega a Fanpage.it il licenziamento dell'ormai ex direttore.
La difesa di Corda: Attacchi infamanti e non veri
In un'intervista esclusiva a "Calciomercato" invece l'ex direttore contrattacca così: "Attacchi gratuiti, infamanti e non veri. Per quello che posso dire, gli avvocati mi hanno detto di parlare il meno possibile, sono tutti danni che sta facendo Erba, di cui risponderà nelle sedi opportune. Sono attacchi senza motivo, o meglio il motivo è che vuole cercare una giustificazione per non pagarmi e per fare una giusta causa. Di fronte alle evidenze non ci sarà niente da fare per lui, più fa così e più risarcimenti danni dovrà pagare", aggiunge, negando poi qualsiasi episodio di minaccia e intimidazione.
Le accuse del Trento e la replica del Seregno
Tra le ultime partite giocate dal Seregno c'è quella contro il Trento del presidente Mauro Giacca: match finito 1 a 0 per la formazione brianzola. Al termine della partita il presidente Giacca aveva denunciato un atteggiamento antisportivo della squadra avversaria parlando di un intervento durissimo contro un calciatore trentino uscito in barella mentre in sottofondo il Seregno festeggiava. Notizia riportata anche da Fanpage.it che riporta ora alcune precisazioni fatte dalla squadra del Seregno: "Nessuno dei nostri giocatori ha esultato. Le immagini televisive di Sky e di Eleven Sports lo dimostrano senza ombra di dubbio. Nei momenti concitati che sono seguiti all'intervento falloso del nostro giocatore Gaetano Vitale, che peraltro, come abbiamo evidenziato in un post si è scusato personalmente, i nostri atleti hanno anzi mantenuto un comportamento che non è mai andato sopra le righe". E ancora: "In tribuna inoltre non c'erano dirigenti della nostra società".
L'episodio negli spogliatoi del Virtus Ciserano
L'attenzione della Federazione italiana giuoco calcio in passato si era concentrata su una partita dello scorso 24 febbraio quando si è disputata la sfida tra il Seregno Calcio 1913 e il Virtus Ciserano Bergamo. Stando al verbale della Federazione italiana giuoco calcio che Fanpage ha visionato, il capitano Borghese sarebbe entrato negli spogliatoi della squadra avversaria "ponendo in essere condotte violente consistite nel tentare di colpire e sputare contro tesserati del Ciserano e di aver consentito a due soggetti, non identificati, di percuotere il calciatore Matteo Pellegrini con un pugno al setto nasale e il magazziniere del Ciserano con un calcio al fianco e uno schiaffo al viso". Allora la Procura Federale aveva deciso di sanzionare con un mese di inibizione Luca Ferdinando Pacitto, allora direttore generale del Seregno Calcio prima dell'arrivo di Ninni Corda, con due giornate di squalifica il capitano Martino Borghese e con 500 euro di ammenda la società Seregno Calcio Srl. Il presidente Erba a Fanpage.it su questo caso ha tenuto a precisare che "tutto è stato archiviato, anche per il capitano. Ma è stata una inezia sportiva, qualche spinta. Stupidata. Non ci sono stati ne procedimenti giudiziari o squalifica di un anno". I fatti poi erano stati anche smentiti affermando che il capitano non sarebbe entrato negli spogliatoi e che non ci sarebbe stata nessuna colluttazione.
Il messaggio del presidente Erba: "Dobbiamo ucciderli"
Negli ultimi mesi alcuni giocatori raccontano di aver subito minacce e intimidazioni. Negli stessi giorni in cui veniva licenziato l'ex direttore Corda e alcuni calciatori raccontavano il clima pesante che erano stati costretti a sopportare, veniva anche diffuso un messaggio del presidente Erba in cui incitava la squadra prima di una partita usando parole forti: "Dobbiamo ucciderli, dobbiamo batterli in campo. Se no divento un iena". Dopo la pubblicazione di queste parole il presidente ha tenuto a precisare: "Ritengo che ogni messaggio ha un certo valore a seconda del contesto in cui viene utilizzato. Se uno ad un amico dice che vuole ammazzare la moglie, non vuole ovviamente ammazzare la moglie". E poi a Fanpage.it aggiunge: "È stato utilizzato un mio audio totalmente decontestualizzato con linguaggio da campo tanto che ho chiesto ai miei giocatori se si sono sentiti offesi. Tutti quanti hanno detto di no, è un modo che si usa per incitare la squadra. Non sono linguaggi belli, ma il calcio è agonismo: è stato comunque un audio infelice, chi mi conosce sa benissimo che è audio contestualizzato e un messaggio whatsapp su un gruppo whatsapp". Infine conclude: "Non è un audio che ha rilevanza penale. Attraverso questo audio si è tolta tutta l'attenzione sui veri problemi che ci sono e che io ho risolto".