Sequestrò guardia giurata con un coltello in Duomo: dichiarato incapace di intendere e di volere
È stato dichiarato incapace di intendere e di volere il 26enne che, il 12 agosto 2020, entrò nel Duomo di Milano e prese in ostaggio una guardia giurata minacciandola con un coltello. Il ragazzo uscirà dal carcere e andrà in una residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza. A deciderlo nella giornata di oggi, mercoledì 20 gennaio, è stato il giudice per le indagini preliminari Raffaella Mascarino dopo che alcuni giorni fa è stata depositata la perizia di uno psichiatra, richiesta del pubblico ministero Enrico Pavone, che ha decretato il vizio di mente.
Lo psichiatra: "Il soggetto è socialmente pericoloso"
Lo psichiatra forense Mario Mantero, oltre ad aver sancito l'incapacità di intendere e di volere, lo ha ritenuto "pericoloso socialmente". Proprio per questo motivo la scarcerazione dal carcere di San Vittore sarà sostituita con un'altra misura di sicurezza alternativa e provvisoria. Dalle indagini degli inquirenti era inoltre emerso che l'uomo soffriva da diverso tempo di problemi mentali, ma che aveva smesso le cure.
Entra in Duomo e prende in ostaggio un vigilante
Il 12 agosto 2020 intorno alle 13 del mattino l'uomo era entrato nella Cattedrale e aveva preso in ostaggio il vigilante. Dopo averlo fatto inginocchiare, gli aveva puntato un coltello lungo dieci centimetri. La polizia era poi riuscita ad accerchiarlo, disarmarlo e arrestarlo. Dopo il suo gesto, era stato accusato di sequestro di persona, resistenza a pubblico ufficiale e porto abusivo d'arma. Fin da subito il coordinatore dell'antiterrorismo di Milano Alberto Nobili aveva escluso la pista terroristica.