Sequestro Fedex, come funziona il sistema delle cooperative che offrono lavoro a basso costo e evadono le tasse
Un maxi sequestro da 46 milioni di euro per il colosso internazionale delle spedizioni FedEx, che in Italia ha sede a Milano, con tre indagati (la società stessa, in base alla legge sulla responsabilità amministrativa degli enti, e i manager Jan Bernd Haaksman e Stefania Pezzetti, ex amministratrice delegata di FedEx ora a capo di Brt).
Il decreto d'urgenza nei confronti di FedEx Express Italy Srl è stato emesso dalla Procura nell'ambito di un'inchiesta sul fenomeno della somministrazione illecita di manodopera. Le ipotesi investigative, riferisce la Guardia di finanza, "riguardano una complessa frode fiscale derivante dall’utilizzo del meccanismo illecito di fatture per operazioni giuridicamente inesistenti a fronte della stipula di fittizi contratti d’appalto per la somministrazione di manodopera, in violazione della normativa di settore, che ha portato all’emissione e al conseguente utilizzo dei falsi documenti".
Come? Attraverso quella che i pm Paolo Storari e Valentina Mondovì descrivono nelle carte come una vera e propria "struttura fraudolenta" a carattere piramidale in cui inesistenti società "filtro" si avvalgono di cooperative ("serbatoi" di manodopera) che evadendo le imposte, le ritenute da lavoro dipendente e il pagamento dei contributi, massimizzano i guadagni potendo così offrire forza lavoro a bassissimo costo.
Un sistema dove le società cosiddette "filtro", per la maggior parte aziende fantasma con sede in capannoni abbandonati, dopo aver ricevuto fattura dalle società serbatoio rifatturano al committente finale all'unico scopo di allungare la catena commerciale e ostacolare in questo modo le attività di controllo.
Il risultato: l'evasione delle tasse (circa 50 milioni di euro in due anni) e nessuna tutela per i lavoratori, costretti a passare da una cooperativa all'altra per la paura di perdere il posto di lavoro. Il tutto con "colpa di organizzazione" da parte di Fedex, "priva di qualsiasi presidio idoneo a selezionare i fornitori dei servizi di logistica" e allo stesso tempo beneficiaria del meccanismo fraudolento, che le ha consentito di essere competitiva sul mercato acquisendo commesse economicamente rilevanti.
Meccanismo che per gli investigatori è "tuttora in atto con rilevantissime perdite per l'erario e situazioni di sfruttamento lavorativo che perdurano a vantaggio di FedEx, che non risulta avere ad oggi adottato alcun effettivo presidio né alcuna diversa modalità di gestione finalizzata ad interrompere gli effetti illeciti, e che è direttamente coinvolta nel preminente ruolo di committente e diretto beneficiario sia delle prestazioni svolte in suo favore dai singoli lavoratori, sia degli indebiti e ingenti vantaggi patrimoniali conseguiti ai danni dell'erario".