Sequestrate 70mila confezioni di piatti e posate monouso: rilascerebbero sostanze nocive nel cibo
I carabinieri del Nas di Brescia (Nucleo Antisofisticazioni e Sanità dell'Arma) hanno sequestrato 70 mila confezioni monouso per centinaia di piatti, posate e altri oggetti destinati all'uso alimentare. Sarebbero entrate in contatto con il cibo pur non essendo ritenute sicure. Il sequestro ha interessato tre aziende, una bresciana e due milanesi, che avevano importato e distribuito il prodotto.
Queste 70 mila confezioni sono state ritenute non sicure dai Nas perché non avevano le indicazioni necessarie sui materiali con cui erano state prodotte e, soprattutto, non avevano le certificazioni necessarie sulla salubrità dei materiali che escludevano il pericolo di passaggio di sostanze nocive al cibo.
I Nas di Brescia hanno individuato l'intera filiera che ha portato al maxi sequestro attraverso una prima operazione in cui sono state ritirare da un supermercato bresciano 500 confezioni non a norma. Poi sono arrivati alla partita iniziale acquistata, importata e distribuita da tre aziende, una bresciana e due milanesi.
Ognuno di quelle confezioni avrebbe potuto inquinare il settore alimentare lombardo. In uno nota, i carabinieri scrivono: "Quella per fenomeni di migrazione da utensili o imballaggi è una delle fonti di contaminazione degli alimenti. Il rilascio di sostanze nocive da parte di materiali ed oggetti destinati ad entrare in contatto con gli alimenti è condizionato da una serie di fattori e può essere prevenuto, in modo sicuro, attraverso il corretto utilizzo del prodotto, vale a dire attenendosi alle indicazioni d’uso che, insieme alle notizie in ordine alla rintracciabilità dei materiali, debbono essere obbligatoriamente riportate in etichetta".