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Sepolta la bimba trovata morta in un cassonetto, l’assessora Romani: “La madre non ha trovato aiuto”

È stata sepolta al cimitero dei bambini di Bruzzano. Nel corso della cerimonia, l’assessora ai Servizi civici di Milano Gaia Romani ha rivolto un messaggio alle madri: “Non siete sole, le istituzioni ci sono”, ha detto.
A cura di Sara Tirrito
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Il momento del ritrovamento della bambina senza vita
Il momento del ritrovamento della bambina senza vita

La bimba trovata morta in un cassonetto della Caritas a Milano lo scorso aprile è stata sepolta oggi, 13 settembre, nel cimitero comunale di Bruzzano, nel campo riservato ai bambini. La piccola è stata seppellita senza un'identità e il Comune si è fatto carico delle spese.

Con un cuscino di fiori sulla tomba ha voluto renderle omaggio Gaia Romani, assessora ai Servizi civici del Comune di Milano. Unica rappresentante dell'amministrazione presente alla cerimonia funebre, Romani ha voluto cogliere l'occasione per rivolgersi alle donne in difficoltà, perché non si sentano lasciate sole dalle istituzioni.

Le parole dell'assessora al funerale

A margine della sepoltura, Romani ha dato un messaggio di solidarietà attiva da parte del Comune. "Siamo qui – ha affermato – per dire a tutte le donne di questa città che nel caso in cui si trovassero in una situazione di difficoltà e di sofferenza, le istituzioni ci sono".

L'assessora ha ricordato anche le diverse realtà a cui le persone possono rivolgersi in condizioni critiche: "La rete delle fondazioni – ha detto – degli enti, degli istituti sono a disposizione per ascoltarle, supportarle in qualsiasi situazione loro si trovino".

Parole che suonano necessarie visto che la bambina non è stata identificata e che della madre non si è mai trovata traccia. "Non sappiamo cosa sia successo – ha detto Romani – ma sicuramente per aver compiuto la scelta di lasciare nel cassonetto il corpicino non ha trovato un aiuto, che non ha avuto un supporto".

La bambina senza nome

Il corpo senza vita della bambina era stato ritrovato il 28 aprile all'interno di un cassonetto di abiti della Caritas in via Botticelli, zona città studi. Ancora ricoperta di sangue, era avvolta in una felpa rossa e in un asciugamano giallo.

Da quanto rivelato dall'autopsia, la piccola sarebbe nata senza vita poche ore prima del ritrovamento, e la morte sarebbe avvenuta per distacco della placenta. Secondo le ipotesi, il parto sarebbe avvenuto proprio a causa del decesso prematuro della neonata. Dagli esami medico legali non erano emersi segni di violenza fisica.

Il parto era avvenuto probabilmente in casa perché non c'erano tracce di terra, fango o altri materiali e il corpo era astato trovato in posizione fetale. Per mesi gli investigatori hanno cercato di dare un'identità alla madre della bambina, che avrebbe anche potuto esporsi a infezioni post partum o emorragie. Purtroppo non è emersa alcuna traccia.

A lei, come a tutte le madri in difficoltà si è rivolta oggi la politica. "È la storia di una mamma che si è sicuramente trovata in una situazione di difficoltà e che era da sola", ha dichiarato l'assessora Romani.

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