“Senza Inter e Milan lo stadio di San Siro andrà in vendita”: potrebbe diventare un centro commerciale
Non si viene a capo della decennale questione stadio San Siro. Ormai quasi definitivamente abbandonato da Inter e Milan, che guardano a modernissimi impianti da costruire fuori città, che ne sarà del vecchio Meazza? "Se Milan e Inter vanno via, cosa faccio con San Siro? Dovrò trovare una soluzione e metterlo in vendita", ha dichiarato rassegnato il sindaco Beppe Sala ieri, intervistato da il Corriere delle città. "È doveroso che io difenda San Siro". Chiosando infine: "È una cosa che non mi fa dormire la notte".
Un nuovo distretto commerciale intorno a San Siro
È la primissima volta che il Comune di Milano avanza questa ipotesi. Dopo quelle (ormai remote) della ristrutturazione condivisa, del San Siro bis in comune tra Inter e Milan e di demolizione della vecchia struttura, arriva così adesso anche quella della vendita. Probabilmente un’operazione più ampia: mettere a gara San Siro, vincolato però dalla Soprintendenza (con tanto di minaccia di ricorso da parte dello stesso Sala), e l’area limitrofa, in modo che un privato possa ragionare su uno sviluppo urbanistico del terreno dove attualmente ci sono lo stadio, il parcheggio limitrofo e il Parco dei Capitani per realizzare magari un distretto commerciale. Solo un'ipotesi lontana, per il momento.
Lo stadio del Milan a San Donato Milanese
Sicuramente una prospettiva non semplice da concretizzare ma obbligata, dati gli onerosi costi dello stadio cittadino sulle casse pubbliche. E dal fatto che il nuovo progetto del Milan per un impianto nuovo di pacca a San Donato Milanese sta diventando ogni giorno più concreto: il club guidato da Gerry Cardinale, lo scorso venerdì 9 febbraio, ha perfezionato infatti l'acquisto dell'area San Francesco a sud di Milano per una cifra di poco inferiore ai 40 milioni di euro.
I progetti dell'Inter tra Assago e Rozzano
E se la fuga fuori città del Milan è praticamente certa, non sono da meno i "cugini" nerazzurri. Le squadre della Madonnina, del resto, guardano da un po' oltre i confini dell'Area B: anche gli interisti, ormai da tempo, lavorano per mettere le mani su una vasta area verde tra Rozzano e Assago. "È legittimo che le squadre cerchino di fare un altro stadio perché in questo modo si patrimonializzano", ha ammesso ormai il primo cittadino, ormai arreso dopo aver provato a trattenere i team meneghini a Calvairate, altezza viale Puglie. Oggi ammette: "Non è facile costruire in aree così urbanizzate come quelle della città". Sfumato così definitivamente il progetto di un nuovo San Siro da dividere tra i due club milanesi, cosa succederà adesso al Giuseppe Meazza?