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Disastro ferroviario a Pioltello, nel Milanese

Sentenza disastro ferroviario Pioltello, la figlia di una delle vittime: “Delusi per la decisione dei giudici”

Oltre sette anni dopo il deragliamento del treno regionale Cremona-Milano Porta Garibaldi del 2018 è arrivata la sentenza del Tribunale di Milano: tutti assolti i manager Rfi, condannato solo il responsabile dell’unità manutentiva di Brescia. I familiari delle vittime a Fanpage.it: “Amareggiati e delusi”
A cura di Francesca Del Boca
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"Siamo molto dispiaciuti, amareggiati". Sono le parole a Fanpage.it di Valentina Tagliaferri, figlia di una delle tre donne morte nel disastro ferroviario di Pioltello dopo la lettura della sentenza della Quinta sezione penale del Tribunale di Milano che ha condannato (a cinque anni e tre mesi) un solo imputato: si tratta dell’ex responsabile dell’unità manutentiva di Brescia Marco Albanesi. Sono state invece otto le assoluzioni, tra cui la stessa Rete ferroviaria italiana e i suoi manager, per i quali le accuse di disastro ferroviario colposo e omicidio colposo sono cadute "per non aver commesso il fatto".

"Rete Ferroviaria Italiana esprime grande soddisfazione per l’accoglimento da parte del Tribunale delle argomentazioni volte a dimostrare l'infondatezza delle accuse", hanno fatto sapere intanto da Rfi. "Ancora una volta l'azienda intende rinnovare il proprio cordoglio per le vittime e ribadire la propria vicinanza ai familiari e a tutte le persone che a vario titolo sono state coinvolte nell’incidente del 25 gennaio 2018".

Le richieste della Procura di Milano

I pm Maura Ripamonti e Leonardo Lesti, che rappresentano la pubblica accusa, nelle scorse udienze avevano chiesto cinque condanne e tre assoluzioni. In particolare, era stata chiesta la condanna a 8 anni e 4 mesi di reclusione per Maurizio Gentile, ex amministratore delegato di Rete ferroviaria italiana (Rfi), e per Umberto Lebruto, ex direttore di Produzione, poi 7 anni e 10 mesi per Vincenzo Macello, ex direttore territoriale della Lombardia, e 6 anni e 10 mesi per Andrea Guerini, ex responsabile delle Linee Sud della Dtp di Milano e per Marco Albanesi, ex responsabile dell'Unità di Brescia. È stata chiesta l'assoluzione per Moreno Bucciantini, ex capo reparto Programmazione e controllo, Ivo Rebai, ex capo della Struttura operativa ingegneria della Dtp di Milano, e Marco Gallini, ex dirigente Struttura organizzativa diagnostica. Per Rfi, imputata in base alla responsabilità amministrativa degli enti, era stata proposta una sanzione pecuniaria di 900mila euro.

Ida Maddalena Milanesi, neurologa morta sul treno: era una delle tre vittime del disastro ferroviario

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Ida Maddalena Milanesi, mamma di Valentina Tagliaferri, aveva 61 anni ed era una stimata neurologa dell'istituto Carlo Besta a Milano. All'alba del 25 gennaio del 2018 era salita sul treno regionale Trenord 10452, partito da Cremona e diretto a Milano Porta Garibaldi, per recarsi al lavoro in ospedale come centinaia di pendolari. Non poteva immaginare che all'altezza di Pioltello, alle porte di Milano, il terzo vagone del convoglio, dove Ida viaggiava accanto alle altre due vittime, Pierangela Tadini e Alessandra Giuseppina Pirri, sarebbe deragliato facendo finire il treno contro uno dei pali dell'alimentazione elettrica. Un incidente terrificante, con il vagone accartocciato contro il palo: oltre alle tre donne morte si registrarono infatti circa 200 feriti, di cui quattro gravi.

La figlia di Ida Maddalena Milanesi, che al tempo studiava Medicina all'università, il giorno dell'incidente era impegnata in un esame a cui la madre teneva molto: "Tra un orale e l'altro ho trovato diverse chiamate anche di amici che mi chiedevano se la mamma fosse su quel treno", aveva raccontato a Fanpage.it. "È stata l'ansia più grande che abbia provato in tutta la mia vita, rimanere in questo dubbio assurdo di lei che non rispondeva al telefono e di nessuno che ci poteva dire qualcosa". Poi la terribile notizia. "Mi auguro che non capiti mai più niente di simile a nessuno, nella vita".

(Con Simone Giancristofaro)

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