Giovanni Senatore è stato ucciso con 7 coltellate, nel sangue del killer tracce di stupefacenti
Giovanni Senatore è stato ucciso con sette coltellate. Di queste, sono risultate fatali le tre inflitte a cuore e polmone sinistro. Dopo mesi dall'omicidio, sono arrivati gli esiti dell'autopsia del corpo del 40enne morto in seguito a una lite fuori da un bar in via Roma a Castelleone, in provincia di Cremona. A colpire fu il 38enne Mauro Mutigli. Ora queste informazioni sono a disposizione sia dell'accusa che della difesa.
L'avvocato Consuelo Beber, che rappresenta Mutigli insieme al collega Marco Soldi, ha preferito per il momento non commentare questi nuovi elementi. Secondo l'autopsia, quel 10 agosto il 38enne usò una lama in ceramica di 18 centimetri di lunghezza, tagliente e acuminata, per colpire Senatore.
Le analisi del sangue
Per quanto riguarda gli esami del sangue, in quello della vittima è stata trovata una quantità infinitesimale di alcol. Secondo il laboratorio, così poca che non avrebbe in alcun modo potuto causare stati alterazione fisica o psichica. Nessuna traccia, invece, di droghe o altre sostanze.
In quello di Mutigli, invece, sono state trovate tracce di Thc, il principio attivo della cannabis. Stavolta, però, la quantità rilevata sarebbe sufficiente a causare uno stato di alterazione.
I dissapori e l'omicidio
I dubbi su chi sia l'autore dell'omicidio non ci sono mai stati, visto che intorno c'erano diversi testimoni che lo hanno visto prendere qualcosa da un monopattino, dirigersi verso Senatore e, una volta che questo è caduto a terra, tornare verso il mezzo elettrico e andarsene. Lui stesso, dopo l'arresto, ha detto che non si ricordava nulla, chiedendo comunque scusa.
Resta da chiarire come si sia potuto arrivare a un simile epilogo. Quella sera si stava celebrando la festa di paese, e in generale l'atmosfera era gioiosa. Si sapeva di vecchi dissapori fra Senatore e Mutigli, ma nessuno avrebbe mai pensato a un simile gesto.