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Sempre più lupi in Pianura Padana: avvistato un branco intorno alla pista ciclabile

I lupi sconfinano in pianura per la minore presenza dell’uomo nelle campagne e per l’aumento dei cinghiali. L’ultimo avvistamento intorno alla ciclabile di San Martino in strada (Lodi). “Sono molto mobili sul territorio”
A cura di Francesca Del Boca
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Sono stati avvistati dai passanti che percorrevano la pista ciclabile di San Martino in strada, nel Lodigiano. Un piccolo branco di tre lupi che circondavano la strada asfaltata che corre lungo la campagna della bassa lombarda. Un avvistamento in teoria abbastanza insolito per un territorio di fiumi e pianura, senza dubbio. Ma soprattutto un rischio concreto per i tanti allevamenti animali della zona: mucche, galline, capre.

Perché i lupi hanno invaso le campagne del Lodigiano

Ormai però imbattersi in un lupo nelle campagne lodigiane non è certo un'eccezione. Scendono dagli Appennini, e si dirigono dritti verso la pianura. La motivazione? Secondo gli esperti, l'aumento esponenziale di cinghiali, nutrie e piccoli animali come le lepri. Cibo ideale per il predatore dei boschi, così come i molti animali che popolano le cascine del circondario: non risale a molto tempo la strage, denunciata da un allevatore, di capre e capretti della sua scuderia.

I lupi causa di incidenti sulle strade provinciali

Un fenomeno che riguarda le zone coltivate così come le strade asfaltate. Nel corso degli ultimi anni sono stati infatti almeno una decina i lupi investiti e uccisi dalle macchine, con il rischio concreto (vista la stazza dell'esemplare) di causare pericolosi incidenti. Tant'è che la polizia provinciale, giusto un anno fa, ha compilato il primo censimento di lupi e cinghiali: specie caratteristiche dei boschi di montagna, che sempre più frequentemente si avvistano anche in aree pianeggianti.

La minore presenza dell'uomo in campagna agevola lo sconfinamento del lupo in pianura

"In trent’anni di esperienza non avrei mai creduto di dovermi occupare di lupi", è stato infatti il commento del coordinatore della polizia provinciale di Lodi Massimiliano Castellone, a margine del primo censimento. "Sicuramente i periodi di lockdown hanno agevolato questi sconfinamenti in pianura, trattandosi di animali che tendono a fuggire l’uomo. Ma di base c’è anche la sempre minore presenza umana nelle campagne, a seguito dello spopolamento delle cascine e della meccanizzazione dell’agricoltura. Se aumentano i cinghiali aumentano anche i loro predatori. E la mancanza di ampie aree boschive nelle quali queste specie possono rifugiarsi comporta che siano molto mobili sul nostro territorio".

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