Giornata della donna, sempre di più denunciano le violenze: “Chiedere aiuto il prima possibile vi salva la vita”
Sono ancora tante, troppe le donne vittime della violenza fisica e psichica degli uomini. Oggi le donne però sanno che chiedere aiuto e denunciare è la strada più sicura per salvare la loro vita e quella dei loro figli. Prima si chiede aiuto e meglio è: al primo schiaffo l'invito è quello di andare in caserma e raccontare ai carabinieri quello che si è costrette a subire dentro le mure domestiche. A spiegare a Fanpage.it il reato e come avviene la denuncia è il maresciallo ordinario dei carabinieri Annachiara Lerede, in servizio alla stazione di Azzate, Varese.
La violenza sulle donne ancora oggi non si ferma. Perché?
Sicuramente questo fenomeno è legato all'educazione della società. Ora è considerato un fenomeno in crescita perché è direttamente proporzionato alla maggiore consapevolezza delle donne del problema. Con maggiore informazione e con un quadro informativo più ampio e ricco di norme, le donne vittime di un rapporto malato tra le mura domestiche hanno più consapevolezza e più coraggio nel chiedere aiuto. Per questo le denunce sono in crescita facendo pensare che il fenomeno sia in crescita.
Cosa è cambiato nel tempo?
Prima più spesso si pensava di risolvere la violenza domestica con l'intervento in casa degli amici e parenti. Ma in realtà non risolvevano nulla e la vittima rischiava di restare una vittima a vita. Ora c'è più fiducia nelle istituzioni. Con l'introduzione del "Codice rosso" c'è la possibilità di intervenire anche in maniera più rapida. Monitoriamo poi sempre la situazione.
Dopo la denuncia quindi la donna non è sola…
Assolutamente no. Anche per i reati meno gravi chiediamo alla vittima di tenerci aggiornati, la chiamiamo. Teniamo monitorata la situazione anche nei giorni successivi, insomma la donna non deve sentirsi abbandonata. Molte donne infatti dopo la denuncia ci chiedono che cosa succede ora: pensano che l'autore della violenza venga subito informato, ma non è così. Cerchiamo di spiegare tutto l'iter e garantiamo la presenza contante.
Come funziona l'iter? Come si chiede aiuto?
Se c'è un pericolo in atto, interveniamo direttamente in casa: se la donna nell'immediatezza ci dice che queste violenze fanno parte della quotidianità noi procediamo anche al fermo o all'arresto immediato. Il magistrato poi deciderà la misura cautelare. Se la donna vittima viene invece in caserma ed espone in fatti, quindi non si trova in un pericolo imminente in quel momento, noi trasmettiamo subito al magistrato la denuncia. La donna può essere anche fin da subito trasferita in una struttura protetta insieme ai suoi figli. Non possiamo permettere alla vittima di tornare a casa. Tutto dipende dalla gravità della situazione. Se non è necessario il trasferimento in una casa protetto, il magistrato può delegare noi carabinieri a fare indagini per costruire più nel dettaglio il quadro probatorio.
L'uomo responsabile delle violenze non viene informato subito della denuncia quindi?
No, per i reati di violenza di genere non viene notificato l'avviso di garanzia subito. Questo vuol dire che la donna non ritorna a casa dall'uomo violento che sa di essere stato denunciato. Noi proteggiamo la donna: la cosa più importante è che non torna a casa con lui.
Ci sono uomini che si pentono?
Sicuramente in molti casi l'intervento della pattuglia in casa è provvidenziale: l'uomo che magari ha pensato di risolvere i problemi famigliari con la violenza quando si rende conto che la sua condotta sta oltrepassando il limite perché vede le forze dell'ordine a casa sua magari capisce. E se le persone cambiano sono soddisfazioni perché non è bello portare un padre in famiglia in carcere. Per questo è necessario intervenire subito per evitare che la situazione degeneri.
Ci sono più donne dunque che denunciano subito?
Sì, perché si sono rese conto che chiedere aiuto – la denuncia è un modo per chiedere aiuto – non deve essere vista come una sconfitta, una incapacità di sistemare da sola la sua famiglia. Se fatta subito può essere una soluzione, una possibilità di ricostruire la propria vita e di salvaguardare anche i propri figli. I bambini devo crescere in un ambiente sano. La denuncia deve essere vista come un atto di coraggio ed è un regalo che fanno anche ai figli.
La donna in difficoltà può rivolgersi ai carabinieri…
Noi carabinieri facciamo un lavoro di squadra. Storie di questo tipo le prendiamo a cuore. L'Arma ci prepara: siamo sempre pronti a intervenire.