Segrate, sindaco rimprovera dei ragazzi perché senza mascherina: insultato davanti alle figlie
Ha chiesto a dei ragazzini di indossare la mascherina, ma il risultato è stato che lo hanno ricoperto di insulti, anche volgari, appena voltato l'angolo. È successo a Segrate, un comune nella provincia di Milano, e il protagonista della vicenda è il sindaco Paolo Micheli. In un post su Facebook il primo cittadino ha raccontato quanto accaduto nei giorni scorsi.
Scritte e insulti sulle panchine del parco
"L'altro giorno ho incrociato per strada un gruppo di adolescenti che non indossavano la mascherina. Ho chiesto loro tranquillamente di indossarla. Risultato? Girato l'angolo mi hanno insultato pesantemente con cori da stadio ed epiteti irripetibili". Con lui erano presenti anche le figlie piccole che hanno sentito tutto. I ragazzi avrebbero fatto bene ad accogliere l'invito del sindaco, considerato che proprio la provincia di Milano è al momento tra le più colpite dal Coronavirus con un importante aumento dei contagi. E invece, subito dopo il gesto, non contenti degli insulti gli stessi giovani avrebbero imbrattato panchine e cartelli con scritte in cui chiedevano al sindaco di dimettersi.
I ragazzi di Robin aiutando il sindaco a ripulire le panchine
Nonostante questo, il sindaco non si è perso d'animo e spera di poter tornare presto a pensare al loro futuro: "C'è tanto da fare per i più giovani e il momento che stiamo vivendo purtroppo non ce lo permette". E se da una parte ci sono giovani un po' irresponsabili e che si lasciano andare a gesti maleducati, dall'altro ce ne sono altri che hanno a cuore il benessere e la salute della loro comunità. L'associazione "I ragazzi di Robin" infatti ha deciso di scendere in campo e aiutare il sindaco del loro Comune ripulendo le panchine dalle scritte.