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Segrate, ragazzo di 13 anni accerchiato e rapinato del cellulare da baby gang: arrestati 4 minorenni

Accerchiato, minacciato di morte e rapinato dello smartphone da una baby gang. È successo a un 13enne aggredito mentre aspettava il treno alla stazione di Segrate (Milano). Il ragazzino è riuscito a fermare un passante e chiedere aiuto. I carabinieri sono così riusciti a rintracciare e arrestare i 4 minorenni autori della rapina.
A cura di Simone Gorla
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Un ragazzo di 13 anni è stato accerchiato, minacciato di morte e rapinato da una baby gang mentre aspettava il treno alla stazione di Segrate, nel Milanese. È successo nel pomeriggio di sabato 18 ottobre. I carabinieri grazie alla descrizione fornita dalla vittima sono riusciti a rintracciare e arrestare poco dopo i responsabili dell'aggressione.

Tredicenne aggredito e rapinato dello smartphone: arrestati 4 minorenni

Tutto si è svolto sulla banchina lungo in binari. I quattro minorenni hanno hanno accerchiato il tredicenne, lo hanno minacciato di morte dicendo "se non me lo dai tiro fuori la lama", quindi gli hanno portato via lo smartphone, strappandogli anche le cuffiette airpods dalle orecchie. Quindi gli aggressori sono fuggendo a piedi. Uno dei quattro aggressori, prima di fuggire, ha costretto il tredicenne strattonandolo e minacciandolo a resettare il telefono per cercare di evitare di essere rintracciato.

La baby gang identificata e fermata poco dopo

La giovanissima vittima è riuscita a fermare un passante per chiedere aiuto. È riuscito a chiamare il padre, che ha poi allertato il 112. Il giovane è riuscito, nonostante fosse scosso per quello che gli era successo, a descrivere in modo preciso e puntuale gli autori della rapina. Le ricerche dei carabinieri hanno permesso di rintracciare dopo pochi minuti, in via Morandi a Segrate, gli autori della rapina mentre stavano camminando sulla strada. Uno dei ragazzi aveva ancora il telefono rubato al 13enne, che poi è stato restituito al ragazzo.

Identificati grazie alla descrizione della vittima, i quattro sono stati arrestati e portati al centro di prima accoglienza di Torino come disposto dall’autorità giudiziaria.

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