Se Alessia Pifferi fosse passata da casa quando è venuta a Milano avrebbe potuto salvare la figlia
Dall'ipotesi alla tragica conferma. Diana Pifferi è morta di stenti cinque giorni dopo essere stata abbandonata dalla madre Alessia che giovedì 14 luglio si è recata a Leffe dal compagno. La piccola di un anno e mezzo è spirata nella giornata di martedì 19, 24 ore dopo il passaggio fugace a Milano della 37enne indagata per il suo omicidio.
Alessia Pifferi avrebbe potuto salvare Diana, l'ipotesi della Procura
La donna, tornata in città per motivi di lavoro del compagno, però, non si è degnata di passare da casa in via Parea per sincerarsi delle condizioni della figlia che stava patendo la fame, la sete e il caldo da ben quattro giorni. L'ipotesi della Procura è che se la donna fosse passata da casa, forse, Diana sarebbe potuta essere salvata. Invece, il giorno prima del ritrovamento del suo cadavere, datato mercoledì 20 luglio, è deceduta. Per giustificare il suo gesto di abbandonare la figlia a casa, la Pifferi ha detto di aver preferito dare una chance al suo rapporto con il compagno, un elettricista di 58 anni della Bergamasca, preferendolo alla figlia.
Via libera ai funerali di Diana, saranno pagati dal Comune di Milano
Lasciando Diana a casa da sola per sei giorni, l'indagata si è detta conscia che sarebbe potuto succede qualcosa ma, ugualmente, ha tirato dritto. Neppure quando si è ritrovata a Milano ha pensato di vedere come stesse la figlia, forse convinta del fatto che, avendolo già fatto in passato, fosse tutto ok. Purtroppo, di ok non c'era nulla. Né i suoi comportamenti, né le condizioni di Diana. Ora, però, dal carcere Alessia Pifferi pare preoccuparsi per i funerali della piccola che verranno celebrati nei prossimi giorni a Milano e saranno pagati per intero dal Comune.