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Scuole chiuse in Lombardia, Fontana: “È la scelta giusta, con le varianti i rischi sono seri”

“La variante inglese attacca in modo grave anche i giovani, le scuole sono potenziali focolai”. Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, intervistato dal Corriere della Sera ha commentato le nuove regole entrate in vigore dalla mezzanotte con la zona arancione rafforzata e la chiusura di tutte le scuole.
A cura di Simone Gorla
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La decisione di mettere tutta la Lombardia in zona arancione rafforzata, con la conseguente chiusura delle le scuole di ogni ordine e grado, è "impopolare" e "so che la gente se la prenderà con me", ma "dobbiamo essere consapevoli che i rischi sono seri. La variante inglese attacca in modo grave anche i giovani, le scuole sono potenziali focolai". Con queste parole il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, intervistato dal Corriere della Sera ha commentato le nuove regole entrate in vigore dalla mezzanotte.

La scelta di chiudere le scuole ha provocato le proteste dei genitori, costretti a riorganizzarsi da un giorno all'altro.  "Sono il primo ad essere dispiaciuto di aver dovuto prendere una decisione così improvvisa", ha spiegato Fontana. "I dati ci sono arrivati mercoledì alle 22. Poi, il tempo minimo per valutarli e ieri mattina ho dovuto firmare l'ordinanza. Purtroppo questo è un virus che ha andamenti da cui non possiamo farci sorprendere. Del resto, è un fatto che ho condiviso con il ministro alla Sanità Roberto Speranza: anche lui è d'accordo sul fatto che in una situazione come quella italiana, anche 24 ore siano importanti".

"Io sono tra chi ha sempre sostenuto l'apertura delle scuole, e peraltro su questo sono anche stato attaccato, come quasi tutti i governatori in Italia", ha rivendicato il governatore. "Però dobbiamo rendercene conto: le scuole sono davvero un punto sensibile", ha spiegato, "per ora abbiamo chiuso poche scuole e molte classi. Ma il tema è quello di giocare d'anticipo".

Ospite di Mattino Cinque, Fontana ha parlato anche della campagna vaccinale: "Abbiamo affiancato al nostro portale anche quello delle Poste per cercare di essere più pronti a reggere l'urto delle prenotazioni massicce che si verificheranno quando potremo iniziare la campagna vaccinale massiva. Siamo pronti ad affrontare questa prova ma è chiaro che adesso mancano vaccini. Senza quelli sono discorsi teorici".

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