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Scuola chiusa per la fine del Ramadan, Salvini: “Scelta inaccettabile, va contro i nostri valori”

Matteo Salvini contesta la decisione di una scuola del Milanese di chiudere nel giorno della fine del Ramadan, per permettere agli alunni musulmani di festeggiare la ricorrenza: “Non è questo il ‘modello’ di Italia ed Europa che vogliamo”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Per la prima volta in Italia i bambini della scuola primaria e secondaria avranno un giorno di vacanza per la fine del Ramadan, in aggiunta alla già prevista interruzione dell'attività didattica per Pasqua. La scuola infatti rimarrà chiusa mercoledì 10 aprile, in concomitanza con l'importante festività musulmana. Accade a Pioltello, nel Milanese, all'istituto comprensivo Iqbhal Masih. Ma la decisione del consiglio di istituto non piace al vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini.

"Mentre qualcuno vuole rimuovere i simboli cattolici – come i crocifissi nelle aule – per paura di ‘offendere', in provincia di Milano una preside decide di chiudere la scuola per la fine del ramadan. Una scelta inaccettabile, contro i valori, l'identità e le tradizioni del nostro Paese. Non è questo il ‘modello' di Italia ed Europa che vogliamo", ha scritto il leader della Lega in un post sui suoi profili social, commenta la notizia della chiusura della scuola a Pioltello, cittadina alle porte di Milano con una popolazione al 20% straniera.

Secondi il sindaco di Pioltello, Ivonne Cosciotti, è invece "un atto di civiltà". La decisione del giorni di vacanza è stata presa all'unanimità dal consiglio di istituto lo scorso maggio, quando è stato approvato il calendario dell'anno scolastico.

Ogni scuola ha infatti la possibilità di decidere in autonomia la chiusura in alcuni giorni, garantendo almeno 200 giornate di lezione all'anno. E l'istituto comprensivo statale intitolato a Iqbal Masih – il dodicenne pakistano ucciso nel 1995 per il suo impegno contro lo sfruttamento del lavoro minorile – ha scelto la ricorrenza che viene celebrata da una parte consistente degli alunni. Un 40% di loro infatti è di origine musulmana, la maggior parte dei quali normalmente resta a casa per la fine del ramadan.

"C'è chi ha da ridire ma io lo trovo un atto di civiltà – ha detto all'ANSA Cosciotti -. Non lo sapevo, ma la mia risposta non sarebbe stata diversa. Penso che l'istituto comprensivo nell'autonomia scolastica abbia fatto una scelta che ha senso e valore. Si cerca di tutto per creare dissapore, ma i bambini vanno a scuola insieme e sono più avanti dei genitori. E nella nostra scuola c'è anche il crocifisso. Le tradizioni sono rispettate".

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