Scuola chiude per la fine del Ramadan, Valditara chiede verifiche sulle “motivazioni didattiche”
Il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara ha chiesto una verifica delle "motivazioni di carattere didattico" che hanno portato il Consiglio d'istituto del ‘Iqbal Masih' di Pioltello, nel Milanese, a chiudere la scuola mercoledì 10 aprile 2024, giorno di fine Ramadan. Il preside Alessandro Fanfoni aveva già spiegato che oltre il 40 per cento dei suoi alunni è di origine musulmana e che la maggior parte di loro comunque non verrebbe a scuola quel giorno. Tuttavia, il ministro vuole accertarsi la "compatibilità" di questa scelta con l'ordinamento scolastico.
La decisione del Consiglio d'istituto del ‘Iqbal Masih'
Pioltello, comune alla periferia est di Milano, conta oltre 36mila abitanti. Stando agli ultimi dati disponibili, circa il 20 per cento dei residenti è di origine straniera. Per questo motivo, la sindaca Ivonne Cosciotti ha definito la decisione presa dal Consiglio d'istituto del ‘Iqbal Masih' un "atto di civiltà". La scuola che prende il suo nome dal bambino pakistano di 12 anni che nel 1995 era stato ucciso per il suo impegno contro lo sfruttamento del lavoro minorile, nel maggio del 2023 aveva approvato, con voto unanime, il calendario dell'anno scolastico seguente.
Ciascuna scuola può scegliere in autonomia quando chiudere, con il vincolo che per almeno 200 giorni all'anno si tengano le lezioni. Considerando che il ‘Iqbal Masih' di Pioltello ha circa il 43 per cento degli alunni di religione musulmana, è apparsa come un'evidente necessità lasciare tutti i bambini a casa per mercoledì 10 aprile 2024, giorno in cui viene celebrata la fine del Ramadan.
Le reazioni del governo
Come ha spiegato il preside Fanfoni, la maggior parte dei bambini di religione musulmana rimarrebbe comunque a casa quel giorno, rendendo praticamente impossibile proseguire con le lezioni per gli altri compagni di classe. "Non possiamo chiudere gli occhi di fronte a questi numeri e a questa realtà", aveva dichiarato.
Queste motivazioni, però, parrebbero non soddisfare il ministro dell'Istruzione. Dopo la presa di posizione del ministro dei Trasporti e vicepremier Matteo Salvini, Valditara ha fatto sapere di aver "chiesto agli uffici competenti del Ministero di verificare le motivazioni di carattere didattico che hanno portato a deliberare la deroga al calendario scolastico regionale e la loro compatibilità con l'ordinamento".