Scritta contro Meloni durante il corteo Pro Palestina a Milano, si indaga per minaccia a corpo politico

La Procura di Milano, diretta da Marcello Viola, ha aperto un fascicolo di indagine al momento a carico di ignoti per l'ipotesi di reato di violenza o minaccia a corpo politico per la scritta "Spara a Giorgia" comparsa su una vetrina di una banca in piazzale Lagosta (zona Isola) sabato 12 aprile durante la manifestazione Pro Palestina, nel corso della quale una quarantina di appartenenti all'area antagonista (su circa 15mila partecipanti) hanno danneggiato e imbrattato muri e vetrine di banche, supermercati e locali. In una tranche dell'indagine, condotta dalla Digos che ha trasmesso oggi un'informativa ai pm, sono stati iscritti nel registro degli indagati sei giovani, denunciati ieri dagli investigatori e accusati, a vario titolo, di resistenza a pubblico ufficiale (con la nuova aggravante del decreto Sicurezza), danneggiamento, imbrattamento e possesso di un coltello a serramanico.
Dopo il deposito dell'informativa, nelle indagini condotte dalla Digos e coordinate dal pool antiterrorismo, diretto dal procuratore Viola e dall'aggiunto Eugenio Fusco, ora andrà avanti il lavoro di analisi per identificare altri antagonisti, oltre ai sei denunciati e indagati, protagonisti degli scontri con le forze dell'ordine e responsabili di altri danneggiamenti e imbrattamenti.
È stato identificato nel frattempo il poliziotto in tenuta antisommossa che lo scorso sabato ha partecipato ai servizi di ordine pubblico durante la manifestazione pro Palestina indossando un giubbino nero con la scritta in polacco ‘Narodowa Duma', riconducibile a un gruppo nazionalista di estrema destra. L'identificazione del poliziotto è stata possibile grazie alle indagini della Digos (Divisione investigazioni generali e operazioni speciali) milanese, aperte dopo una denuncia circolata anche sui social, attraverso le immagini che immortalavano due agenti con addosso i simboli sospetti: “Queste sono alcune delle magliette indossate dalla polizia a Milano – aveva scritto l'account di Osservatorio Repressivo sul proprio profilo X – il logo del gruppo ‘Orzel Skulls' (Teschi dell’Aquila), ultrà di estrema destra e militanti neonazisti polacchi e il simbolo di ‘Narodowa Duma' (Orgoglio Nazionale), un gruppo nazionalista polacco”.