Scomparsa Laura Ziliani, quello che si sa finora sul cadavere trovato a Temù
Sembrerebbe essere sempre più certo che il cadavere ritrovato ieri in un torrente a Temù, in provincia di Brescia, sia quello di Laura Ziliani, la 55enne scomparsa lo scorso otto maggio. È atteso per queste ore l'esito dell'esame del Dna e dell'autopsia che confermerà l'identità e successivamente le cause della morte. I test sono affidati all'istituto di medicina legale degli Spedali Civili di Brescia. Sulla base di quanto confermato a Fanpage.it, il cadavere sarebbe in avanzato stato di decomposizione.
Un primo esame ha confermato che si tratta di una donna. Il corpo è stato trovato praticamente nudo, con pochi indumenti intimi e in particolare senza scarpe: un elemento fondamentale considerato che, alcuni mesi fa, un escursionista aveva trovato una scarpa da trekking nella zona in cui sarebbe scomparsa l'ex vigilessa.
Il cadavere trovato da un ragazzo
Il cadavere è stato notato ieri mattina da un turista: il corpo si trovava vicino al fiume Oglio a circa cinquecento metri più in là rispetto a dove era stata recuperata la scarpa. Una volta avuti gli esiti degli esami, gli inquirenti – guidati dal pubblico ministero Caty Bessanelli – saranno in grado di capire se la donna sia stata uccisa o sia rimasta vittima di un incidente. In particolare se il corpo sia stato nascosto o trascinato lì dal fiume che, considerate le piogge degli ultimi giorni, si è ingrossato fino a straripare. Elementi fondamentali considerato che due delle tre figlie e il fidanzato di una di loro, negli scorsi mesi, sono stati iscritti nel registro degli indagati per l'ipotesi di reato di omicidio volontario e occultamento di cadavere.
L'ex vigilessa era uscita da casa per una passeggiata
L'8 maggio scorso Ziliani è uscita da casa per andare a fare una passeggiata. Da quel momento non si hanno più avuto sue notizie. Non vedendola rientrare in casa, la figlia maggiore ha chiamato le forze dell'ordine e denunciato la scomparsa della madre. Immediatamente sono state attivate le ricerche, ma senza nessun risultato. In totale la Protezione civile, il Soccorso Alpino e i vigili del fuoco avevano percorso 2.500 chilometri senza però trovare nessuna traccia. Le forze dell'ordine avevano poi perquisito e posto sotto sequestro l'abitazione della donna a Temù: qui era stato trovato il telefono della 55enne. Da ulteriori accertamenti era emerso che il cellulare non stava generando più traffico dalla sera precedente la scomparsa.