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Aggiornamenti sul'omicidio di Sabrina Beccalli a Crema

Scomparsa di Sabrina Beccalli: “Pasini è andato in trattoria, poi ha bruciato il corpo”

Alessandro Pasini, in carcere con l’accusa di omicidio e distruzione del cadavere di Sabrina Beccalli, sarebbe andato a pranzo in trattoria con gli amici, prima di dare fuoco all’auto con il corpo della vittima. È quanto ritengono gli inquirenti che indagano sul caso della 39enne scomparsa a Ferragosto a Crema.
A cura di Simone Gorla
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Alessandro Pasini sarebbe andato a pranzo in trattoria, con alcuni amici, prima di risalire in auto con il cadavere a bordo, raggiungere le campagne di Vergonzana e dare fuoco al veicolo dove stati trovati i resti di ossa carbonizzate che gli inquirenti ritengono appartenere a Sabrina Beccalli.

Pasini in trattoria con gli amici prima di bruciare il corpo di Sabrina

È il nuovo dettaglio, riportato dal quotidiano La Provincia di Cremona, che emerge dalle indagini sulla scomparsa della 39enne di Crema. Un caso per cui è stato arrestato l'impiegato, vecchio amico della vittima, accusato di omicidio e distruzione di cadavere. L'avvocato difensore di Pasini, Paolo Sperolini, ha annunciato un memoriale difensivo.

La svolta nelle indagini: ossa umane nell'auto carbonizzata

Un'importante svolta nell'inchiesta è arrivata nel corso di questa settimana, con la conferma che quelli trovati nell'automobile carbonizzata erano resti umani, e non appartenevano a un cane come si era pensato in un primo momento. Sarà l'esame del Dna a stabilire se le ossa analizzate appartengano realmente a Sabrina. Questa circostanza da un lato confermerebbe la versione di Pasini, che ha ammesso di aver distrutto il corpo, negando però di aver ucciso Sabina. "L'esito del pool di esperti è la conferma che il mio assistito ha detto la verità, come sostenuto sin dall'inizio", ha spiegato a Fanpage.it il legale di Pasini.

Posizione del veterinario Ats al vaglio delle autorità

Dall'altro ha fatto emergere dubbi sull'operato dei veterinari che hanno valutato in un primo momento le ossa. “La questione è al vaglio dell’Autorità giudiziaria”, si è limitata a commentare l’Ats Val Padana in un comunicato stampa stringato in merito alla posizione del proprio veterinario, Giuseppe Casirani, che ha effettuato la valutazione dei resti dichiarando che appartenessero a un cane.

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