Scomparsa di Sabrina Beccalli, la procura si difende: “Nessuna trascuratezza nelle indagini”
È sbagliata l'idea che le indagini sulla scomparsa di Sabrina Beccalli, 39enne di Crema sparita la notte di Ferragosto, siano state condotte con "sciatteria e trascuratezza". A dirlo, difendendo il proprio operato, è stata la procura di Cremona con una nota firmata dal procuratore Roberto Pellicano. Un punto importante che cerca di rispondere a uno degli interrogativi più pressanti sulla vicenda: e cioè perché, a poca distanza dal ritrovamento dell'auto carbonizzata di Beccalli, siano state smaltite in discarica alcune delle ossa trovate nella vettura, appartenenti secondo alcuni veterinari ad animali. Per questa decisione, spiega la procura in una nota, non era necessario alcun nulla osta da parte dell'autorità giudiziaria, che tra l'altro è stata interpellata solamente il 17 agosto, quindi dopo che lo smaltimento era già avvenuto.
Dai frammenti ossei si potrà capire se Sabrina abbia subìto violenza prima di morire
La precisazione rientra probabilmente in una "battaglia" a distanza tra le parti, anche se l'avvocato che assiste la famiglia Beccalli, Antonino Andronico, si è detto stupito e ha affermato di non aver "mai rilasciato interviste indicando errori o mancanze della procura". Lo aveva spiegato anche a Fanpage.it, dopo che gli esami sui frammenti ossei rimasti nell'auto carbonizzata di Sabrina ne avevano svelato la natura umana, e non animale: "La famiglia ribadisce la propria fiducia nell'Arma dei Carabinieri che per giorni, in buona fede, fidandosi delle indicazioni del veterinario, si è prodigata nelle ricerche". Ieri nella Fiat Panda bruciata dove l'unica persona in carcere per la morte di Sabrina, Alessandro Pasini, sostiene di aver bruciato il corpo della donna, morta a suo dire per overdose, sono state trovate altre ossa: un dito di una mano e frammenti di mani e piedi. L'esame del Dna dovrà chiarire se si tratti davvero delle ossa di Sabrina e ulteriori analisi potrebbero consentire agli inquirenti di sapere se la donna abbia assunto droga e subìto violenze prima della morte.