Sciopero oggi 16 dicembre a Milano, gli orari di metro e mezzi Atm e dei treni Trenord
È il giorno dello sciopero del trasporto pubblico a Milano annunciato già dai giorni scorsi dai sindacati Cgil e Uil. La protesta era iniziata lunedì scorso e terminerà oggi venerdì 16 dicembre: a rischio le corse di bus, metro e tram Atm dalle 18 alle 22 e quelle dei treni Trenord dalle 9 alle 13.
Sciopero dei trasporti oggi a Milano: orari bus, metro e tram Atm
Nel dettaglio la società di trasporto milanese ha comunicato che lo sciopero potrebbe avere conseguenze sul servizio verso sera: dalle 18 alle 22. In tutte le altre ore i mezzi sono stati garantiti. A rischio anche i taxi che potranno fermarsi dalle 9 alle 13, così come le auto a noleggio con conducente. A rischio anche i treni che collegano l'aeroporto.
Sciopero Trenord il 16 dicembre: orari e treni garantiti
Altro discorso per Trenord. L'azienda ha annunciato che "nella giornata di venerdì 16 dicembre 2022 è stato indetto uno sciopero dalle ore 9 alle ore 13 che potrà generare ripercussioni anche sulla circolazione ferroviaria in Lombardia. Il servizio regionale, suburbano ed il servizio aeroportuale potranno subire variazioni e cancellazioni".
L'azienda fa sapere che la fasce orarie di garanzia non saranno coinvolte nell'agitazione. Tutti i treni che partiranno prima delle 9 arriveranno a fine corsa, purché abbiamo l'orario di destinazione finale entro le 10. E ancora: sono previsti bus sostitutivi che raggiungeranno l'aeroporto di Malpensa, senza però effettuare fermate intermedie.
Le motivazioni dello sciopero del 16 dicembre 2022 a Milano
Le sigle sindacali incroceranno le braccia per protestare "contro una legge di Bilancio iniqua socialmente che penalizza il mondo del lavoro dipendente e mortifica le aree di precariato del nostro paese. In particolare su fisco, pensioni e trattamento salariale". Nel dettaglio chiedono l'aumento dei salari con la detassazione sugli aumenti dei contratti nazionali, tutele per tutte le forme di lavoro, eliminazione del precariato con l'introduzione di un unico contratto di inserimento al lavoro con contenuto formativo, una riforma fiscale basata sul principio della progressività, la tassazione degli extraprofitti delle società, la rivalutazione delle pensioni e maggiori risorse per diritto all'istruzione e sanità.