Scatta la multa per i genitori che fanno tardi ad andare a prendere i figli a scuola
"Dopo quattro ritardi mensili in entrata e o in uscita, anche non consecutivi, sarà applicata la sanzione di 50 euro per violazione della presente disposizione di regolamento". I destinatari della multa? I genitori che si presentano al nido a portare o a riprendere i propri bimbi in ritardo.
Ma non solo la sanzione in denaro. Dopo due ritardi non giustificati, può scattare addirittura la non accoglienza del bambino o la sospensione del servizio il giorno successivo.
Le misure contro i genitori ritardatari
Sono le possibili misure introdotte dal nuovo regolamento dei Servizi per la prima infanzia del Comune di Como, le cui ultime modifiche sono state discusse ieri dalla commissione consiliare: un nuovo comma è proprio quello che riguarda il ritardo di alcuni genitori.
Una brutta abitudine, quella di non presentarsi puntuali fuori da scuola, che spesso – secondo quanto dichiarato durante la seduta comunale – costringe il personale dei nidi a fermarsi oltre l'orario lavorativo.
Precedenza alle iscrizioni delle famiglie residenti in città, con i genitori entrambi lavoratori
L'ultima parola, adesso, spetta al prossimo consiglio comunale cittadino. Altre possibili novità introdotte dal regolamento: la cancellazione del modulo orario pomeridiano (dalle 10.30 alle 16.30) e del modulo intermedio (fino alle 17).
Inoltre, è stata ribadita ancora una volta la volontà (già espressa dalla giunta e dal sindaco Alessandro Rapinese) di dare precedenza all’atto delle iscrizioni alle famiglie residenti in città, con i genitori entrambi lavoratori. I punteggi assegnati a queste domande sono stati di molto aumentati, rispetto a chi è disoccupato e a chi risiede nei paesi della provincia.
Intanto si fa sentire l'opposizione. "Chi multa gli amministratori che non risolvono i problemi di traffico che creano ritardo ai genitori?", le parole sui social della consigliera (ed ex candidata sindaco) Barbara Minghetti.
E i commenti dei cittadini: "Mi chiedo se sia veramente sempre una "pessima abitudine" dei genitori o vi siano motivazioni serie e diverse, che andrebbero ovviamente accertate dalla scuola. Bisogna sempre tenere presente che il nido nasce come esigenza dei genitori che lavorano e non dalle esigenze della scuola", un utente.
"Ci sarebbe molto da dire di un'amministrazione che imposta il suo rapporto con i cittadini, in tutti i campi, in termini di colpa e di pena", un altro ancora. "Siamo diventati tutti bambini da ri-educare e da sanzionare. Mancano solo la verga e la gogna pubblica".