Scarcerato il cestista Samardo Samuels accusato di stalking, i residenti disperati: “Abbiamo paura”

Samardo Samuels, 36 anni, ex giocatore di basket dell'NBA e dell’Olimpia Milano è stato arrestato dai carabinieri per stalking, atti persecutori e per violazione del divieto di avvicinamento che aveva nei confronti dei vicini di casa dallo scorso 13 febbraio, e subito scarcerato dopo pochi giorni. Il provvedimento è stato deciso dal giudice al termine del processo per direttissima, che ha convalidato l'arresto senza applicare però nessuna misura cautelare.
A chiamare le le forze dell'ordine, sabato sera, era stata una residente del palazzo di via Valtellina 2 (zona Farini) a Milano in cui abita con il marito e i suoi due figli minorenni: in quel momento il cestista, in evidente stato di alterazione, beveva alcol in cortile e ascoltava musica a tutto volume, mentre il suo cane corso girava libero senza museruola in mezzo a bottiglie vuote. "Sono un grande campione, non sono un criminale", avrebbe ripetuto l'ex sportivo, portato via dai carabinieri.
Una situazione che, a detta dei residenti, va purtroppo avanti ormai da sei mesi, con comportamenti poco rispettosi (come musica alta e escrementi del cane lasciati negli spazi comuni) e addirittura minacce e aggressioni nei confronti dei vicini di casa (sono tre i nuclei familiari convolti) e persino di un corriere, che sarebbe stato preso a pugni dal giamaicano il 27 febbraio. A quanto pare in via Valtellina 2, dal 23 febbraio al 6 marzo, ci sarebbero stati ben cinque interventi delle forze dell'ordine dopo le telefonate di alcuni residenti esasperati al numero unico di emergenza. Nella caserma di via Vincenzo Monti, tre settimane fa, si sono poi presentate alcune delle vittime, altri inquilini del condominio in via Valtellina, per formalizzare nuove denunce nei confronti di Samardo Samuels.
"Ormai viviamo nel terrore", è stato il racconto a Corriere della Sera degli inquilini di via Valtellina 2, che hanno creato un gruppo Whatsapp per monitorare gli spostamenti dell'inquilino al piano rialzato, alto più di due metri. "Abbiamo paura di incontrarlo. L’altra sera quando sono arrivati i carabinieri tirava testate contro il muro, spesso gira in mutande e parla da solo. I bimbi piangono, dobbiamo scortare i figli quando tornano a casa". Dopo l’udienza di ieri intanto Valentina Di Maro, legale che assiste Samuels, ha dichiarato di essere all'opera per cercare una soluzione, riferendosi implicitamente al trasferimento in un’altra casa. È stata fissata un’altra udienza in tribunale il 23 aprile.