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Scambio di neonati in culla all’ospedale di Bergamo, i genitori: “Siamo sotto choc”

Uno scambio di neonati in culla avvenuto all’ospedale di Bergamo: le famiglie sono state contattate il giorno dopo le dimissioni, dal personale.
A cura di Ilaria Quattrone
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Un altro scambio di culla in Lombardia, ma questa volta è avvenuto a Bergamo. Stando a quanto riportato dal quotidiano "L'Eco di Bergamo", una coppia nella serata di martedì, 22 febbraio, ha ricevuto una chiamata dagli operatori dell'ospedale Papa Giovanni XXIII che gli avrebbero chiesto di controllare il braccialetto della loro piccola. Da lì, la scoperta: il braccialetto riportava il nome e cognome di un'altra bimba nata qualche ora prima.

I dubbi della madre

Sabato la madre aveva dato alla luce due gemelli. Nonostante i dubbi mostrati quando la piccola le era stata portata, dopo essere transitata dal Nido (avrebbe avuto colori troppo scuri rispetto a quando era nata), i medici le avevano assicurato: "I colori dei neonati cambiano in fretta, può essere che si siano già scuriti". Invece quei dubbi erano reali: dopo essere rientrati a casa, nel loro comune in provincia di Bergamo, hanno ricevuto la telefonata da parte dell'ospedale. Arrivati nella struttura, i due hanno incontrato la mamma della bambina di cui si erano fino a quel momento presi cura: "Evidentemente le due piccole – raccontano i genitori all'Eco di Bergamo – sono state scambiate di culla, senza che il braccialettino fosse verificato".

Le scuse dell'ospedale

Immediate anche le scuse dell'ospedale che in una nota scrive: "L'errore è stato favorito dal fatto che le bambine sono nate a poche ore di distanza con peso sovrapponibile e una storia clinica molto simile. Si è trattato di una situazione eccezionale, mai verificatasi in precedenza nel nostro punto nascita". Dall'ospedale, oltre alle scuse alle famiglie, fanno inoltre sapere che è stata creata una commissione interna per ricostruire i fatti.

Un episodio simile avvenuto a Brescia

Un episodio simile era avvenuto a Brescia. Ad accorgersi dello scambio, è stato il papà della bambina durante una videochiamata alla moglie – che si trovava ancora in ospedale – si è reso conto che quella piccola non era la loro. La donna ha così cercato il braccialetto e visto che il nome e cognome riportato era un altro. La famiglia si è poi rivolta a un avvocato per denunciare l'accaduto mentre l'altra coppia ha deciso di non procedere per vie legali.

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