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Scala, il 27enne Zangiev sostituirà il filo-Putin Gergiev. Sala: “Allontanato da 8 teatri, sbagliamo tutti?”

Sarà Timur Zangiev, 27 anni, a sostituire il direttore d’orchestra Valery Gergiev per la “Dama di Picche” del 5 marzo alla Scala. Il sindaco Sala torna sull’esclusione del maestro amico di Putin: “Praticamente tutti i grandi teatri d’opera con cui Gergiev stava collaborando hanno in questi giorni rinunciato alla sua presenza. Stiamo sbagliando tutti?”
A cura di Francesco Loiacono
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Timur Zangiev (a sinistra) e Valery Gergiev
Timur Zangiev (a sinistra) e Valery Gergiev

Sarà il 27enne Timur Zangiev, giovane direttore d'orchestra originario della Repubblica dell'Ossezia Settentrionale-Alania, parte della Federazione russa, a sostituire il maestro Valery Gergiev alla Scala di Milano. Si chiude così definitivamente il caso sollevato dal sindaco Beppe Sala allo scoppio della guerra tra Ucraina e Russia, quando il primo cittadino e i vertici della Scala avevano chiesto a Gergiev, noto oltre che per la sua bravura anche per la sua amicizia con Vladimir Putin, di prendere una posizione netta contro la guerra.

Gergiev non ha mai risposto alla sorta di ultimatum lanciato dal sindaco, che è anche presidente della Fondazione del Teatro alla Scala. E così il maestro è stato in pratica licenziato. Aveva diretto la prima della "Dama di Picche", opera di Tchaikovsky basata sull'omonimo racconto di Aleksandr Puškin, il 23 febbraio, alla vigilia dell'invasione dell'Ucraina. Ma sabato 5 marzo la prossima recita della "Dama di Picche" sarà diretta dal giovane e talentuoso Zangiev, che aveva già diretto parte delle prove ottenendo, come ha spiegato la Scala, "un forte apprezzamento da parte dell’orchestra".

Sala: Nessuna abiura chiesta a Gergiev, solo una presa di distanza dalla guerra

Nel frattempo il sindaco Beppe Sala è tornato oggi sul "caso Gergiev" facendo alcune precisazioni attraverso i propri canali social: "La prima. Nessuna abiura è stata richiesta al Maestro russo, gli è stata chiesta una dichiarazione di presa di distanza dalla guerra. Lui ha ritenuto di non farlo, altri grandi artisti russi lo hanno fatto. La seconda. Praticamente tutti i grandi teatri d’opera con cui Gergiev stava collaborando (Carnegie Hall, Wiener, Monaco, Edimburgo, Rotterdam, Parigi, Amburgo, Baden Baden) hanno in questi giorni rinunciato alla sua presenza. Stiamo sbagliando tutti? Rimane il fatto che siamo di fronte a una tragedia con tante vittime e che produrrà un epocale esodo che interesserà tutto il nostro continente. A Milano – ha concluso Sala – stiamo già accogliendo i primi profughi nei centri già attivi per l’emergenza abitativa. E continueremo, con la guida della Prefettura, a fare tutto il possibile".

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