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Sbaglia una lettera della targa nel permesso per entrare nella Ztl, ora deve pagare 40mila euro di multe

In pochi mesi, un fattorino comasco ha ricevuto 400 multe per aver violato la Ztl. Il permesso del Comune lo aveva, ma nella targa che aveva indicato era indicata una ‘V’ al posto della ‘W’.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Un fattorino comasco, che lavora per conto di una società internazionale di delivery, si è visto arrivare a casa quasi 400 multe in pochi mesi per un importo totale che si aggira intorno ai 40mila euro. Sono tutte sanzioni per essere entrato in zona a traffico limitato con l'auto mentre stava effettuando le consegne. Il problema è che il fattorino aveva il permesso del Comune per accedervi, ma nella domanda presentata online una lettera della targa era sbagliata: al posto della ‘V' compare una ‘W'. In estate ha dovuto smettere di lavorare, in attesa che gli avvocati risolvano la situazione.

Il permesso per l'accesso nella Ztl

Sono tre anni che il cittadino comasco lavora come fattorino. Dato che la maggior parte delle consegne devono essere effettuate all'interno della città murata, aveva richiesto il permesso al Comune di poter usare la propria auto nella Ztl. Permesso che gli è stato accordato e più volte rinnovato.

A fine aprile, però, gli arrivano a casa 77 multe per accertamenti effettuati nei due mesi precedenti. "All'inizio non ho dato peso alla faccenda, sicuro si trattasse di uno sbaglio", ha raccontato a La Provincia di Como. Passano altri due mesi e a giugno arriva un secondo pacchetto con altre 70 multe: "Lì ho capito che qualcosa non andava", ha spiegato, "ho controllato il permesso, c'era una lettera sbagliata".

La lettera sbagliata

Nel permesso, infatti, al posto di una ‘V' era apparsa una ‘W'. Il fattorino, però, non riesce a spiegarsi come sia potuto accadere. Lui è convinto di aver compilato a dovere la pagina online del Comune: ha digitato il nome e il modulo si è compilato da solo, visto che non era la prima volta che lo faceva e quindi i dati erano memorizzati nel sistema.

"Ma anche se non fosse così, anche se avessi io sbagliato a digitare quella lettera, mi chiedo che senso abbia continuare a inviarmi multe su multe", osserva il fattorino, "sono circa 400, non ho idea di come fare a pagare". Nei mesi seguenti sono continuate ad arrivare le altre multe, costringendolo a interrompere il proprio lavoro altrimenti sarebbero aumentate ancora.

Per novembre è fissata l'udienza in cui gli avvocati cercheranno di fare chiarezza sulla vicenda, sperando di poter sollevare il fattorino dall'obbligo di dover saldare centinaia di multe che hanno ormai raggiunto il totale di 40mila euro. Dal canto suo, il comandante della polizia locale Vincenzo Aiello ha spiegato che si dovrà capire se ci sia stato effettivamente un errore o meno. L'intenzione di risolvere la questione c'è, bisogna vedere però quale soluzione potrà essere adottata.

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