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San Siro, preso a calci e pugni durante una rapina si difende e fa scappare i suoi aggressori

Un ragazzo di 26 anni è stato preso a calci e pugni da due coetanei mentre tentavano di rapinarlo. Fortunatamente, è riuscito a difendersi e a metterli in fuga.
A cura di Filippo M. Capra
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Immagine di repertorio
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Un ragazzo di 26 anni è stato preso a calci e pugni da due coetanei mentre tentavano di rapinarlo. Fortunatamente, è riuscito a difendersi e a metterli in fuga. La coppia di malviventi, un ragazzo di 20 anni e uno di 24, è stata successivamente raggiunta, identificata e denunciata dai carabinieri con l'accusa di tentato furto aggravato in concorso.

Resiste alle botte e mette in fuga i rapinatori: due denunciati

Secondo quanto comunicato dall'Arma, tutto è successo nella notte tra ieri, lunedì 7, e oggi, martedì 8 marzo, alla fermata della metropolitana di San Siro, sulla linea lilla. Il 26enne, cittadino salvadoregno, è stato avvicinato dai due, entrambi italiani, che hanno cominciato a mettergli le mani addosso e colpirlo con calci e pugni mentre cercavano di rubargli il cellulare e i soldi che aveva nelle tasche della giacca. Il 26enne, dopo un primo momento di difficoltà, è riuscito a resistere all'aggressione e a difendersi, inducendo la coppia a mettersi in fuga. Ritrovata la quiete, il 26enne ha allertato le forze dell'ordine. Una pattuglia dei carabinieri che si trovava in zona si è quindi messa sulle tracce dei due rapinatori, rintracciandoli poco tempo dopo i fatti in una zona vicina alla fermata della metro. Fermati, i carabinieri li hanno identificati e denunciati a piede libero.

Studente preso a pugni e calci perché russo

Pochi giorni fa, in un liceo di Brescia, un ragazzo del quinto anno è stato insultato e picchiato da alcuni compagni. La motivazione? Il giovane è di origini russe: il padre è italiano, la madre russa. Per questo motivo, in virtù dell'invasione operata da Vladimir Putin in Ucraina, il ragazzo è stato malmenato e preso a calci e pugni. Sconcerto tra il corpo studentesco e quello docente che non si aspettavano un episodio simile tra le mura dell'istituto.

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