Samuele Freddi morto dopo una lite con l’amico: assolto il 20enne che lo aveva colpito
È stato assolto il 20enne accusato di omicidio preterintenzionale per la morte dell'amico Samuele Freddi avvenuta il 31 luglio 2021 dopo una serata trascorsa in discoteca. I due stavano rientrando a casa quando uno pneumatico dell'auto con cui viaggiavano si è bucato. Quell'incidente aveva generato un litigio, terminato con uno schiaffo dato dal 20enne all'amico di un anno più grande. Poiché lamentava forti dolori alla testa, il padre lo aveva accompagnato al pronto soccorso di Gavardo (Brescia) dal quale era uscito poco dopo firmando le dimissioni volontarie. Le condizioni di Freddi, però, sono peggiorate nel corso della notte fino al decesso. Secondo i giudici, per la morte del 21enne non c'è alcun responsabile.
Il litigio dopo la serata in discoteca
Il 20enne era stato rinviato a giudizio con rito abbreviato con l'accusa di omicidio preterintenzionale. La Procura aveva chiesto nei suoi confronti una condanna a 3 anni e 4 mesi di carcere per la morte di Samuele Freddi. I due avevano trascorso insieme una serata in una discoteca di Manerba del Garda. Saliti in auto, il 21enne si sarebbe accorto di essere stato derubato del portafoglio e avrebbe chiesto all'amico di tornare al locale perché era sicuro di sapere chi fosse l'autore.
La macchina, però, ha impattato sul marciapiede finendo con il bucare una ruota. I due si sarebbero messi a litigare, fin quando il 20enne ha dato uno schiaffo a Freddi. Secondo gli inquirenti, il 21enne sarebbe poi caduto a terra battendo la testa. Ricostruzione che, per i giudici, non avrebbe trovato alcun riscontro.
Il decesso di Freddi e l'assoluzione dell'amico
Tuttavia, una volta tornato a casa Freddi aveva iniziato a lamentare dolori alla testa, tanto che il padre ha deciso di accompagnarlo in ospedale a Gavardo. Poco dopo, il 21enne ha firmato le dimissioni volontarie ma nel corso della notte è deceduto.
L'autopsia ha stabilito che i medici del pronto soccorso non avrebbero potuto salvare Freddi nemmeno agendo in modo diverso. Inoltre, il decesso del 21enne era dovuta a una serie di concause, come la pressione altissima e un irrigidimento patologico delle arterie. In primo grado è stato stabilito che nemmeno il 20enne che lo aveva colpito con uno schiaffo ha avuto responsabilità nel decesso.