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“Salvate il 41bis”: a Milano spunta il murale con Giovanni Falcone

“I muri delle città sono inondati dalle scritte No 41 bis, un oltraggio alla memoria delle vittime di mafia e del terrorismo”, le parole dell’artista AleXsandro Palombo, che a Milano ha seminato svariate opere di protesta in chiave pop.
A cura di Francesca Del Boca
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"Salvate il 41bis". E l'immagine di Giovanni Falcone con un pennello in mano. È la nuova opera dell'artista AleXsandro Palombo, apparsa sui muri di piazza San Babila a Milano.

"I muri delle città sono inondati dalle scritte No 41 bis, un oltraggio alla memoria delle vittime di mafia e del terrorismo", le parole di AleXsandro Palombo, che a Milano ha seminato svariate opere di protesta in chiave pop (tra cui i murales realizzati sui muri del Memoriale della Shoah "I Simpson deportati ad Auschwitz" e Marge Simpson che si taglia i capelli, in sostegno alla rivolta delle donne iraniane, davanti al Consolato Generale della Repubblica Islamica).

"Il terrorismo e la criminalità organizzata sono una violazione dei diritti umani e della libertà. Il nostro impegno è quello di trasmettere la memoria affinché il sacrificio di tantissime persone innocenti non sia stato vano", la sua dichiarazione.

Il 41bis e le proteste per l'anarchico Alfredo Cospito

Un monito, insomma, a non dimenticare il momento storico in cui è nato il 41bis, una norma introdotta su disposizione del d.l. 306 nel 1992 proprio all'indomani delle stragi di mafia di Capaci e via d'Amelio, in cui persero la vita i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Norma che in questi ultimi tempi è al centro di rivolte e manifestazioni di strada da parte del movimento anarchico nazionale, che si oppone con forza alla carcerazione in regime di 41bis di Alfredo Cospito: l'anarchico si trova in sciopero della fame dal 19 ottobre scorso, per opporsi contro l'ergastolo ostativo e, appunto, il 41bis.

L'ultima manifestazione, l'11 febbraio a Milano: qui un corteo di circa 400 persone è partito da piazza XXIV maggio. In viale Bligny, vicino all'università Bocconi i primi scontri con le forze dell'ordine, con il lancio di pietre, bombe carta e bottiglie di vetro verso gli agenti.Dopo una mezz'ora i manifestanti hanno poi indietreggiato per ritornare in Darsena, prima di disperdersi sui Navigli. Bilancio finale: 11 denunciati e danni in città.

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