Salva una donna picchiata dal compagno: “Se succedesse a me vorrei essere aiutata”
Sembrava una sera tranquilla, come tante di inizio estate. Ma all'improvviso le urla e la paura che stesse per accadere qualcosa di brutto. Agata, nome di fantasia, non ha fatto finta di niente e nell'assistere a una scena di violenza domestica ha immediatamente chiamato il 112, riprendendo nel frattempo con il cellulare ciò che vedeva attraverso la finestra del palazzo di fronte.
Una donna di 44 anni era in quei momenti preda della violenza del convivente, 52 anni, che dopo l'intervento del commissariato Greco Turro, guidati dal vicequestore Carmine Mele, è stato arrestato per maltrattamenti. La vittima, in stato di choc, ha successivamente riferito alla polizia che l'episodio di lunedì 3 giugno, intercettato da Agata, era solo l'ennesimo di una lunga lista nei due anni passati. Non aveva mai denunciato per paura che il convivente, con precedenti penali, potesse finire nei guai.
Fanpage.it ha parlato con Agata per farsi raccontare ciò che è accaduto quella sera.
Quando ti sei accorta che qualcosa non andava?
"Stavo camminando per strada con il mio compagno e abbiamo sentito una ragazza che gridava “Aiuto!” Abbiamo guardato verso l'alto e da una finestra abbiamo visto un uomo che stava letteralmente aggredendo questa ragazza. Abbiamo notato che all'inizio l’aveva buttata per terra, poi lei si è rialzata e lui ha iniziato a schiaffeggiarla, a prenderla per i capelli e urlarle contro. Lei cercava di difendersi, ma lui era grande il triplo. Si sentivano le grida di questa donna, chiedeva aiuto, implorava lui di smetterla. Erano urla proprio paurose".
Che cosa hai fatto?
"Ho chiesto un parere al mio compagno per capire se fosse il caso di chiamare la polizia oppure no. Lui ha concordato con me sul fatto che dovessimo chiamare. L'abbiamo fatto soprattutto a tutela di quella donna e nel frattempo, mentre aspettavamo gli agenti, ho girato un video come prova, nel caso al loro arrivo la situazione si fosse già calmata".
Erano già successi episodi simili?
"Abitando in zona, abbiamo sempre sentito che litigavano e altre volte era venuta la polizia nel condominio in cui abitano".
Cosa ti ha spinta ad agire?
"L'ho fatto perché se succedesse a me non vorrei che gli altri guardassero dall'altra parte e nessuno mi aiutasse. Invece capita spesso che le persone girino video in situazioni di questo tipo e anziché chiamare la polizia li postino sui social. Non mi pento di quello che ho fatto, lo rifarei tante volte, anche se preferisco restare anonima per paura magari di ritorsioni".
Pensi che potrai sentirti con questa donna in futuro?
"Sì, se lei non si sente magari offesa dal fatto che io ho chiamato la polizia, penso proprio di sì. Spero che ora si trovi in un posto più sicuro, che riesca a non rimettersi di nuovo con lui e a non accettare le sue scuse. Quello che io mi auguro è che lei continui con la denuncia".