Salva una bimba che stava annegando in piscina: “È la rivincita di noi bagnini”
Solo pochi secondi e la bambina sarebbe andata in arresto cardiaco. "È stato uno shock. Al momento c'è solo freddezza e prontezza nell'agire. Ma poi mi sono dovuto rinchiudere in infermeria per mezzora, a riprendere fiato". Nuriel Cauli, monzese di 33 anni, dal 2012 fa il bagnino nel parco acquatico Acquaworld di Concorezzo, in Brianza. E ha salvato una vita.
La vita di Miriam, una bambina di otto anni che quel giorno si trovava al parco acquatico con un gruppo di compagni di scuola e dei loro genitori. Una giornata come tante, tra gli schiamazzi dei bagnanti e il sole che picchia sull'acqua celeste della piscina. Finchè Miriam scompare sott'acqua. "Ho visto un collega che si tuffava, e sono corso immediatamente in suo aiuto".
Il collega recupera la piccola e la trascina a bordo piscina. Ha bevuto troppo, non respira più. "L‘annegamento avviene nel giro di due o tre minuti, dovevamo fare alla svelta". Miriam non prende conoscenza mentre Nuriel le pratica il massaggio cardiaco, il tempo scorre veloce. Taglio del costume, defibrillatore. I secondi pesano come giorni. "Per fortuna al quarto ciclo di compressioni toraciche ha buttato fuori tutta l'acqua e ha iniziato a respirare, anche se affannosamente". E Miriam torna pian piano alla vita.
"Era la prima volta da quando ho il brevetto. È stato scioccante, a maggior ragione perché sono padre e mi sono immedesimato nella mamma e nel papà di Miriam". E oggi che effetto fa? "È una rivincita del ruolo di bagnino, che troppo spesso viene denigrato. Il bagnino è quello che fa poco, che guarda le ragazze…". E quello che salva le vite. "In realtà, il nostro è un ruolo fondamentale".
Si può dire che non solo l'esistenza di Miriam sia diversa, dopo questa storia. "Sono tanto fiero, anche se temo di non avere ancora metabolizzato totalmente la portata della vicenda. Intanto aspetto qui Miriam, per darle qualche lezione di nuoto".