Salgono a cinque i casi di vaiolo delle scimmie in Lombardia: altri due contagiati
Sono saliti a cinque i casi di persone positive al vaiolo delle scimmie in Lombardia: nella serata di oggi, giovedì 26 maggio, l'assessorato al Welfare di Regione ha comunicato la presenza di due nuovi casi: si tratta di due pazienti che si sono rivolti all'ospedale Niguarda di Milano e la cui positività è stata poi diagnosticata dai laboratori dell'ospedale San Matteo di Pavia. Entrambi sono riconducibili a cluster internazionali: tutte e due, per il momento, sono in isolamento nel loro domicilio. Dall'assessorato è stato comunicato che i pazienti sono sotto osservazione e in condizioni stabili e non preoccupanti.
Il primo caso era stato segnalato due giorni fa
Il primo caso era stato segnalato martedì 24 maggio all'ospedale Sacco di Milano: ieri poi ne sono stati trovati altri due. Uno al San Raffaele di Milano e un altro all'ospedale di Verona: anche questi due pazienti si trovano in isolamento domiciliare. Per entrambi – così come per i due casi di oggi – è stato attivato il contact tracing. Il virus infatti viene trasmesso attraverso le goccioline respiratorie che si emettono starnutendo, tossendo e parlando. Da qui, l'idea che bisogna impedire che salgano i casi a causa di possibili contagi.
Il Protocollo di Regione Lombardia
Chi entra a contatto con una persona positiva dovrà fare una quarantena fiduciaria di 21 giorni: il periodo di incubazione – per quanto si sa al momento – è tra i sei e i tredici giorni, ma potrebbe arrivare anche a 21. In base al protocollo adottato da Regione Lombardia, un paziente "sospetto" è colui che presenta febbre superiore ai 38,3 gradi, mal di testa, linfonodi ingrossati, mal di schiena, mialgia, eruzione cutanea distintiva. Dopo che si ha conferma dei sintomi, si procede con un tampone e con il prelievo di un campione dalle pustole emerse.