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Sala non dice nulla sui ragazzi neri colpiti dai carabinieri e dimentica le manganellate

Il sindaco di Milano Sala interviene sui fatti di piazza XXIV maggio e Sant’Eustorgio a Milano senza però prendere una posizione netta: “L’accaduto di qualche giorno fa non è stato così lineare. Suggerisco a tutti noi, e a me in primis, tanto equilibrio. Il razzismo è una cosa seria, serissima”. Ma anche la violenza: e nel suo post non parla affatto dei due giovani ragazzi manganellati dai carabinieri, scene diventate virali sui social.
A cura di Francesco Loiacono
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Il sindaco di Milano Beppe Sala interviene sui social a proposito dei tafferugli avvenuti all'alba di domenica 27 giugno tra piazza XXIV maggio e piazza Sant'Eustorgio, a Milano. Lo fa con un post "cerchiobottista" in cui riesce sostanzialmente a non prendere una posizione netta, sottolineando come l'episodio non sia stato "così lineare" e scrivendo che "il razzismo è una cosa seria, serissima". Sala afferma di aver ascoltato la versione delle forze dell'ordine dopo aver sentito le parole di Huda Lahoual, la ragazza "che su Instagram denunciava un atto di razzismo".

Una delle ragazze presenti ha confermato la sua versione

Huda, giovanissima attivista e influencer, intervistata da Fanpage.it ci ha messo la faccia (e nome e cognome) per confermare la propria versione dei fatti, sottolineando come la rissa a cui fa riferimento un comunicato dei carabinieri sia avvenuta precedentemente all'intervento dei militari dell'Arma in assetto antisommossa, nel corso del quale sono scaturite le manganellate a Saide e Barkissa, fratello e sorella che non hanno avuto paura a mostrarsi in video e a raccontare ciò che è accaduto e che è stato immortalato in video poi diventati virali sui social. Huda ha inoltre ribadito che i ragazzi presenti non si conoscevano tutti tra loro, che quelli colpiti dai

Dei video ‘segreti' racconterebbero un'altra verità

Il sindaco fa riferimento invece a un articolo pubblicato oggi dal quotidiano "la Repubblica" secondo cui ci sarebbero dei video "segreti", già acquisiti dalla magistratura, che racconterebbero una versione diversa, secondo la quale sarebbero stati i ragazzi a iniziare le "ostilità" e non ci sarebbero stati episodi di razzismo da parte delle forze dell'ordine. Nella diversa ricostruzione, sostanzialmente la versione già fornita dalle forze dell'ordine, si sottolinea inoltre che gli stessi ragazzi protagonisti della rissa sarebbero quelli che si sono messi a ballare davanti alle forze dell'ordine.

Il sindaco dice che bisogna cercare la verità: ma scorda le manganellate

"Bisogna, innanzitutto, cercare la verità", dice il sindaco, e su questo punto ha ragione. Sarà la magistratura a cercare di capire esattamente cosa sia accaduto, se la risposta delle forze dell'ordine sia stata proporzionata alle "offese" (vere o presunte) e ad accertare le precise responsabilità di chi era presente all'alba di domenica in piazza. Incluse sia quelle dei singoli che eventualmente hanno attentato alla sicurezza delle forze dell'ordine lanciando bottiglie e altri oggetti, sia quelle del carabiniere che certamente, come immortalato in più video, ha sferrato diverse manganellate all'indirizzo della giovanissima Barkissa, la cui unica colpa sembra essere stata quella di aver cercato di aiutare il fratello che i militari stavano circondando e colpendo. L'Arma l'ha chiamata "azione di contenimento", dimenticando di citare i manganelli. E anche il sindaco Sala, forse, non ha visto le manganellate, dal momento che nel suo post non vi ha proprio fatto riferimento.

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