Sainz dopo la tentata rapina dell’orologio da 300mila euro: “La ricorderò come una spiacevole storiella”
Carlos Sainz aveva appena finito l'attesissimo gran premio di Formula 1 a Monza quando per le vie di Milano è stato avvicinato da tre uomini che hanno provato a sfilargli l'orologio di lusso. A vivere ieri domenica 3 settembre qualche minuto di paura è stato il ferrarista: pochi attimi che però hanno rovinato i festeggiamenti del podio più ambito per la squadra di Maranello. Il pilota si è accorto di quello che stava accadendo e ha inseguito i ladri fino a riuscire a bloccarli grazie all'aiuto anche di diversi passanti.
Le parole del ferrarista sull'accaduto
Oggi lunedì 4 settembre Sainz commenta così l'accaduto: "Ieri a Milano abbiamo avuto uno spiacevole incidente". Ma subito rassicura: "Quello più importante è che stiamo tutti bene e che questo sarà ricordato solo come una spiacevole storiella". Poi tiene a precisare: "Grazie a tutte le persone che ci hanno aiutato ieri, alla Polizia di Milano per il suo velocissimo intervento e grazie per tutti i vostri messaggi".
L'ipotesi di una rapina pianificata
A raccontare quanto accaduto alla polizia intervenuta sul posto è stato lo stesso pilota: il ferrarista stava trascorrere un pomeriggio all'Hotel Armani, in viale Manzoni a Milano, quando tre uomini si sono avvicinati e con la tecnica dell'abbraccio e hanno sfilato un orologio Richard Mille dal valore di diverse centinaia di migliaia di euro. Poi sono corsi via. Ma Sainz, la sua guardia del corpo e alcuni passanti che hanno assistito alla scena si sono messi subito al suo inseguimento. Poco dopo, i tre rapinatori sono stati raggiunti dal pilota e bloccati in via Montenapoleane. Intanto altri passanti hanno chiamato la polizia e hanno provveduto a fermare i malviventi.
Ora la Procura indaga sull'accaduto: per la pm Silvia Bonardi si potrebbe trattare di una rapina pianificata. La pm lo ha definito durante la richiesta di convalida e di custodia cautelare in carcere: "Le circostanze e modalità della rapina, la ‘scelta' della vittima e, soprattutto, il valore, non comune, dell'orologio da polso sono indicativi di una pianificazione del colpo".