Sabrina Beccalli scomparsa, Pasini deve restare in carcere: “Lucido e spregiudicato nell’ucciderla”
Al giudice ha confermato di avere incontrato Sabrina Beccalli la notte della scomparsa, di aver guidato e poi bruciato la sua automobile con il corpo all'interno, ma nega di averla uccisa. Alessandro Pasini resta però il principale sospettato dell'omicidio e della distruzione del cadavere della donna. Il gip oggi ha deciso di applicare per lui la misura della custodia cautelare in carcere: secondo il giudice Giulia Masci avrebbe agito con "lucidità e spregiudicatezza nel cagionare la morte di Sabrina Beccalli e nell'avere poi lucidante pianificato una efficiente distruzione delle prove del reato commesso, facendo sparire il corpo". Pasini, scrive ancora il gip nell'ordinanza, "ha dimostrato di essere un soggetto disposto a tutto pur di modificare lo stato dei luoghi e delle persone considerato che ha occultato il cadavere della Beccalli e dato alle fiamme la sua auto". A confermare i rapporti tra Pasini e Beccalli è stato un amico del primo, sentito come teste dagli investigatori: "Pasini era un ragazzo che si vedeva con Sabrina per questioni legate alla droga, non c'era nessuna relazione tra loro. Lei spesso andava a casa di Ale per fare uso di stupefacenti".
La ricostruzione del presunto omicidio di Sabrina Beccalli
Beccalli potrebbe essere stata uccisa nella casa della ex compagna di Pasini, in vacanza in quei giorni in Sicilia. Una testimone ha infatti riferito agli inquirenti che "il 15 agosto alle 5 del mattino aveva chiamato il 112 per informare i carabinieri di avere sentito provenire dalla zona di Porto Franco delle urla sofferenti di una donna che con voce strozzata gridava piu' volte ‘Aiuto, aiuto, no'. Verso le 14 e 30 affacciandosi alla finestra del balcone posto proprio di fronte all'appartamento della S.L. notava Pasini transitare in via Porto Franco col suo monopattino". S.L. ha dichiarato tra l'altro di aver denunciato Pasini per violenze, "e di avere deciso di troncare il rapporto con lui il 3 agosto". Lui se n'era andato, ma "aveva a disposizione le chiavi del suo appartamento in quanto lei stessa gliele aveva lasciate, su richiesta di Pasini, sotto la sella dello scooter di quest'ultimo".
Il sospettato avrebbe confermato in parte questa versione: "Sabrina è seguito di un'overdose di cocaina ed eroina e non di un atto violento" nell'appartamento della sua ex convivente. "In attesa dei riscontri che verranno dagli accertamenti tecnici in corso si ritiene maggiormente verosimile che Pasini abbia posto in essere un atto violento nei confronti della Beccalli per poi occultare il corpo", è comunque la conclusione del giudice. "Deve ritenersi che la voce strozzata" ascoltata dalla testimone "appartenesse certamente a Sabrina che, tuttavia, se avesse avuto un malore, non avrebbe avuto motivo di chiedere aiuto, seguito dal ‘no', come a voler chiedere di interrompere un'azione in atto, potendo rivolgersi proprio a Pasini che era nella camera del lei".