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Ruby Ter, chiesta condanna di sei anni per Berlusconi: “Ha comprato il silenzio delle olgettine”

Seconda requisitoria per il caso Ruby Ter. A parlare è il pm di Milano Luca Gaglio, il quale elenca le prove che testimonierebbero come Berlusconi avesse comprato il silenzio delle ragazze che ospitava ad Arcore.
A cura di Enrico Spaccini
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Immagine di repertorio
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Prosegue il processo sul caso Ruby Ter, che vede imputati l'ex presidente del Consiglio Silvio Belusconi, Karima El Mahroug (meglio conosciuta come Ruby Rubacuori) e altre 26 persone tra "ex olgettine", modelle e volti tv ospiti della villa San Martino ad Arcore. Oggi, 25 maggio, si è tenuta la seconda requisitoria, nella quale il pubblico ministero di Milano Luca Gaglio ha portato sul banco nuove accuse. Secondo la procura, Berlusconi "decise di pagare per il silenzio e le menzogne" di Ruby e le altre ragazze che animavano le feste. La prima requisitoria si era tenuta il 18 maggio. La procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano aveva chiesto che l'ordinanza di "inutilizzabilità delle posizioni testimoniali" delle olgettine venga revocata o modificata. Le arringhe difensive sono attese per settembre. I pm Gaglio e Siciliano hanno chiesto per Berlusconi sei anni di reclusione per corruzione in atti giudiziari e la confisca per 10 milioni e 800 mila euro. Per Ruby, cinque anni per falsa testimonianza e corruzione in atti giudiziari.

Un reddito mensile e una casa: l'accordo per false testimonianze

Berlusconi garantiva un reddito mensile da 2.500 euro e una casa. "Vi è stato un accordo per le false testimonianze – sostiene il pm Gaglio – e si deve comprendere nel pacchetto anche la soluzione aggiuntiva di non rilasciare interviste ai media in senso contrario a quelle rese davanti ai giudici". Per la difesa, quel denaro non era altro che un risarcimento. La loro reputazione era stata compromessa dallo scandalo delle serate ad Arcore, perciò quello era un modo per farsi perdonare. Niente di tutto questo. Per la Procura l'accordo fu stretto "embrionalmente" nel gennaio 2011 durante la riunione ad Arcore tra Berlusconi, i suoi legali e le ragazze dopo le perquisizioni dei pm per il caso Ruby 1. Non solo, ad alcune era stato promesso "un alloggio in proprietà", sostiene Gaglio ricordando come alcune giovani si presentavano a villa San Martino e chiedevano al ragioniere Giuseppe Spinelli (l'uomo di fiducia di Berlusconi) per avere altri soldi. Tra queste, Alessandra Sorcinelli e Barbara Guerra che andarono a vivere "in comodato d'uso", senza nemmeno "pagare le utenze", i due ville nel monzese comprate da Berlusconi "per circa 800mila euro l'una". Un fatto che fu raccontato a processo dall'architetto Ivo Redaelli, mentre "l'assedio" delle ragazze venne confermato nel 2015 da Spinelli stesso.

La compulsione a spendere di Ruby

Per quanto riguarda la questione Ruby, "le centinaia di migliaia di euro che spendeva le venivano consegnate, tramite il suo legale Luca Giuliante, da Berlusconi. Lei più di così non poteva spendere, più di così c’era solo buttare i soldi dalla finestra". Per il procuratore Gaglio, Karima El Mahroug in quel periodo soffriva di una compulsione a spendere: "taxi da Genova a Milano, ristoranti e alberghi di lusso, dove spendeva anche 1.400 euro in una notte". Un atteggiamento paragonabile alle persone che vincono la lotteria: "prima spendono, spendono, poi arriva la depressione e anche il rischio suicidio è alto". L'obiettivo di Berlusconi e dei suoi legali era "non farla testimoniare, ed è stata fatta volare via per questo". Soprattutto tra dicembre 2012 e gennaio 2013, il periodo nel quale avrebbe dovuto deporre nel processo Ruby 1. "Si incontrò con Maria Rosaria Rossi – senatrice ed ex fedelissima di Berlusconi, anche lei imputata – e ricevette i soldi per andare in Messico con l'allora compagno Luca Risso".

Le prove dell'accusa

Tra le prove della presunta corruzione il pm Gaglio ha indicato l’agenda che venne sequestrata a Ruby. In quelle pagine scriveva che doveva ricevere "4,5 milioni da B.". Poi c'è la lettera che sarebbe stata scritta da Risso e inviata a Berlusconi: "Caro Presidente – iniziava – lei ci chiese di andare via per non farla testimoniare". E ancora "file, a cui si riferisce Risso, da cui emerge sia la promessa corruttiva sia il ruolo riciclatorio di Risso". Le dichiarazioni di Egidio Verzini, ex legale di Karima, morto per suicidio assistito in Svizzera. Verzini aveva deciso di parlare alla stampa "dopo che Silvio era stato assolto anche in appello, non sopportando la campagna mediatica contro i magistrati di Milano". Parlò di minacce e ritenne "verosimile" la cifra di 5 milioni di euro che Berlusconi avrebbe versato, anche secondo la Procura, alla ragazza per comprare il suo silenzio sul "bunga-bunga". Dichiarazioni che l'avvocato ribadì nel dicembre 2018 "all'Ansa – ha aggiunto il pm – proprio il giorno prima di morire per scelta, per suicidio assistito".

Le altre richieste di condanne

I pm Siciliano e Gaglio hanno chiesto in tutto 28 condanne. L'unico da assolvere sarebbe Luca Pedrini. Tra le richieste quella di condannare la senatrice Maria Rosaria Rossi a 1 anno e 4 mesi per falsa testimonianza. Accusa contestata anche al giornalista Carlo Rossella per il quale sono stati chiesti 2 anni. Chieste condanne fino a 5 anni per 20 ragazze, ex ospiti delle serate di Arcore. Chiesti 6 anni e 6 mesi per Luca Risso.

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