Rubò un’ambulanza per rincasare dall’ospedale, non potrà tornare a Treviglio per 3 anni
Per tre anni non potrà mettere piede a Treviglio la 23enne che, pochi giorni fa, aveva rubato un'ambulanza per tornare a casa. Bloccata dai carabinieri poco dopo, dovrà rispondere di furto aggravato ma mentre l'iter giudiziario sta ancora facendo il suo corso per lei è stato emesso un foglio di via obbligatorio dal territorio comunale, emesso dal questore di Bergamo, Maurizio Auriemma. Tra le motivazioni del provvedimento si legge che "si è reso necessario perché la giovane donna ha dato prova di essere persona socialmente pericolosa, circostanza confermata dai precedenti di polizia per furto, lesioni e minacce".
I fatti risalgono alla notte del 19 novembre. La ragazza era stata bloccata da un equipaggio dei carabinieri mentre stava facendo ritorno nella sua abitazione di Verdello. Era stata appena dimessa dal Pronto Soccorso dell'ospedale di Treviglio, che rientra nella Asst Bergamo Ovest. Ai militari aveva spiegato di aver preso l'ambulanza per tornare a casa, non avendo alternative. Aveva raccontato di non avere nessuno che potesse andare a prenderla e di avere tentato di chiamare un taxi, ma senza risultato. Così, aveva proseguito, quando aveva visto il mezzo di soccorso fermo nel parcheggio dell'ospedale, con le chiavi nel quadro, aveva pensato che quello sarebbe stato l'unico modo per tornare a casa quella sera.
Il personale sanitario aveva immediatamente allertato il 112 ed erano state inviate le pattuglie per intercettare il veicolo in fuga, il cui percorso era tracciato grazie al gps dell'ambulanza. La donna era stata bloccata ad Arcene, comune vicino a Treviglio, in via Matteotti. La giustificazione non aveva ovviamente convinto i carabinieri e né aveva cambiato la situazione della 23enne, che era stata denunciata a piede libero per furto aggravato.