Rubano una scatola di cioccolatini da un’auto parcheggiata, arrestati due ragazzi: “Avevamo fame”
Un 19enne e un 26enne sono stati arrestati nella notte tra martedì 28 e mercoledì 29 gennaio in via San Bernardino a Bergamo con l'accusa di furto e danneggiamento. A chiamare la polizia era stato un residente della zona che aveva sentito rumori provenire dalla strada. Gli agenti hanno trovato i due ragazzi intenti a spartirsi il contenuto di una scatola di cioccolatini. Quella, insieme a una coperta e a un cappellino, era il bottino che i due avevano prelevato da due auto parcheggiate rompendo i finestrini con un martelletto preso da un autobus. "Avevamo freddo ed eravamo affamati", hanno spiegato i ragazzi davanti alla giudice Laura Garufi che per entrambi ha disposto la misura cautelare del carcere.
La scatola di cioccolatini presa da un'auto parcheggiata
Gli agenti sono intervenuti intorno alle 3 del 29 gennaio. Stando a quanto accertato, i due giovani di nazionalità tunisina avevano spaccato i finestrini di tre auto con un martelletto frangivetro e saccheggiato due di queste. Al momento dell'arresto, si stavano spartendo il contenuto di una scatola di cioccolatini. La coperta e il cappellino con cui si stavano scaldando sarebbero stati prelevati da uno zaino trovato all'interno di una delle due vetture e sono stati restituiti al legittimo proprietario.
I ragazzi sono comparsi, poi, davanti alla giudice Garufi per l'udienza direttissima di convalida dell'arresto. Il 26enne ha raccontato di aver provato a lavorare come parrucchiere a Bolzano, ma in nero e "a casa di amici". Il 19enne, invece, ha detto che si appoggiava al dormitorio della stessa città. Entrambi sono risultati irregolari, senza fissa dimora e con precedenti per resistenza a pubblico ufficiale e rapina impropria. Il più piccolo dei due, inoltre, aveva un obbligo di dimora a Pisa che da poco era stato tramutato in arresti domiciliari al Tribunale di Reggio Emilia.
"Abbiamo rubato perché avevamo freddo e fame"
Difesi dall'avvocato d'ufficio Carlo Confini, i ragazzi hanno spiegato di essere arrivati dall'Alto Adige da pochi giorni e che dormivano in strada. "Abbiamo preso il martelletto da un autobus", hanno detto in aula, "abbiamo rubato dalle macchine perché avevamo freddo ed eravamo affamati". La Procura ha chiesto il carcere, mentre il difensore la riqualifica dell'accusa in furto minore.
Poiché senza fissa dimora, la giudice ha disposto il carcere per entrambi, ma non è escluso che se dovessero trovare una sistemazione potrebbero essere concessi loro gli arresti domiciliari. Il processo inizierà il 10 febbraio.