Rubano la fisarmonica all’artista di strada Pepa: “Era un regalo di mio figlio, mi aiutava a sopravvivere”
La presenza di Pepa è discreta e un po' malinconica. La si avverte a metri di distanza, anche nelle strade affollate, e proviene dal suono agrodolce della sua fisarmonica. "Sono arrivata in Italia nel 2006 – racconta a Fanpage.it – e dal 2008 vivo a Brescia. Mi è sempre piaciuta questa città, perché è simile a quella dove sono nata, Stara Zagora, in Bulgaria".
"All'inizio lavoravo come badante e un giorno mio figlio, anche lui musicista però in Bulgaria, mi disse ‘E se ti prendessi una piccola fisarmonica? Così ti sentirai meno sola quando non sei al lavoro'. Accettai e cominciai a suonare per strada".
La musica per vivere
"Non riuscirei a vivere senza suonare – spiega Pepa -, ma non tanto perché questa attività mi ha permesso di campare anche nei periodi in cui non avevo un lavoro, quanto perché è lo strumento che mi ha messo in connessione con la città, ho fatto tante conoscenze, tante amicizie".
Pepa da 12 anni suona per le vie del centro storico di Brescia: "Alterno postazione, cerco di non disturbare nessuno, residenti e commercianti, vedo che la gente mi vuole bene e sono molto grata a questa città".
In tanti si fermano a salutare Pepa e le lasciano qualche spicciolo nel cestino giallo appoggiato sulla valigia accanto alla sedia su cui si siede per suonare e cantare. Ma non tutti, evidentemente, condividono il rispetto e l'affetto per questa simpatica artista di strada.
Un compleanno da dimenticare
"Il 3 gennaio – racconta Pepa – era il giorno del mio compleanno, pioveva e mi sono messa a suonare sotto i portici, poi, all'ora di pranzo, ho fatto tappa in un bar per mangiare e riposarmi un po'".
Il bar è piccolo e affollato e Pepa, per non essere di intralcio, decide di lasciare la strumentazione appena fuori dal locale, in un punto ben visibile dall'interno: "Sono andata in bagno giusto due minuti e al mio ritorno non c'era più niente, tutto sparito".
Nessuno, tra clienti e personale, dice di aver visto la scena del furto. "Ero disperata e lo sono ancora – dice Pepa -, anche se quella fisarmonica non valeva un euro, per me aveva un valore immenso".
La gara di solidarietà
Tra i bresciani e non solo parte subito una gara di solidarietà per aiutare Pepa, la quale, pur nel rammarico, cerca di ripartire. "Mi sono ricomprata la sedia e una signora mi ha prestato temporaneamente una nuova fisarmonica, ma non è lo stesso".
"La fisarmonica che mi hanno rubato – spiega – è stata la mia fonte di salvezza in tutti questi anni lontana da casa, era stata costruita in Bulgaria ed è difficile trovarne qui di simili, gli strumenti italiani sono magari più pregiati ma molto più fragili, non adatti a essere usati tutti i giorni in strada".
Nonostante amici e conoscenti si stiano attivando per procurare a Pepa una nuova fisarmonica simile a quella di prima, la donna lancia un appello: "A chi me l'ha presa vorrei chiedere se per favore ha voglia di restituirmela, certo so di non poter obbligare questa persona, ma sarebbe davvero importante…".