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Ruba un crocifisso e due candelabri in una chiesa nel Bresciano, ma poi si pente e li restituisce

Il sacerdote della chiesa parrocchiale di Orzivecchi (Brescia) ha trovato ai piedi dell’altare il crocifisso e i due candelabri che erano stati rubati. Il sacerdote ha detto che non sporgerà denuncia, ma che li sposterà per “evitare altri spiacevoli episodi”.
A cura di Enrico Spaccini
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La chiesa parrocchiale di Orzivecchi
La chiesa parrocchiale di Orzivecchi

Due settimane fa alla chiesa parrocchiale dei santi Pietro e Paolo di Orzivecchi (paese da poco più di 2mila abitanti in provincia di Brescia) erano stati rubati due candelabri e un crocifisso. Ora, però, sono riapparsi ai piedi dell'altare in fondo all'edificio accuratamente imballati. A scoprirli è stato il parroco, don Francesco Pedrazzi, che ringraziando per il pentimento del ladro ha assicurato che non sporgerà denuncia.

Il furto dei candelabri e del crocifisso

La parrocchia dei santi Pietro e Paolo si affaccia sulla strada provinciale 235, che collega la città di Brescia con Pavia è stata costruita nella seconda metà del ‘700. Al suo interno, come racconta BresciaOggi, custodisce gli affreschi dell'artista comasco Carlo Innocenzo Carloni, ma anche i quadri dei bresciani MorettoGrazio Cossali.

Con ogni probabilità, i due candelabri in ottone e il crocifisso che sono stati trafugati due settimane fa sono tra gli oggetti di meno valore presenti all'interno della chiesa.

La refurtiva è stata imballata e riconsegnata

Forse chi li ha portati via con sé quel giorno se ne è reso conto, o magari si è pentito di aver derubato un luogo sacro. Fatto sta, che dopo due settimane sono riapparsi ai piedi dell'altare delle Anime Purganti, in fondo all'edificio.

A stupire ancora di più don Francesco Pedrazzi è stato il fatto che quegli oggetti erano stati imballati con una certa cura, e non appoggiati malamente. Quel che è certo, è che per due volte il ladro, o i ladri, è riuscito a imbucarsi all'interno della struttura senza essere visto da nessuno e fare quello per cui è venuto: rubare la prima volta, restituire la seconda.

Ormai, però, pare non importare più come abbia compiuto queste imprese. Il parroco, infatti, ha assicurato che non sporgerà denuncia per quanto accaduto. Tuttavia, don Francesco si è riservato la premura di spostare candelabri e crocifissi in un posto più sicuro, "per evitare altri spiacevoli episodi".

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