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Rozzano, picchia la compagna e le sfregia il volto: condannato a cinque anni di carcere

Un ragazzo di 23 anni, già condannato in passato per maltrattamenti nei confronti della madre, è stato condannato dal giudice per l’udienza preliminare di Milano a cinque anni di reclusione più uno di libertà vigilata al termine della pena per aver sfregiato il volto della compagna. I fatti risalgono al dicembre scorso.
A cura di Filippo M. Capra
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Cinque anni di reclusione e uno di libertà vigilata una volta uscito di galera. Questa la sentenza di condanna per un ragazzo di 23 anni che, nella notte tra il 13 e il 14 dicembre scorsi, è stato arrestato a Rozzano dopo aver sfregiato il volto della compagna a seguito di una lite finita male. La donna, di tre anni più grande, è stata ricoverata per qualche tempo anche in terapia intensiva dopo l'aggressione.

Ventitreenne condannato a cinque anni di reclusione

La sentenza è stata emessa dal giudice per l'udienza preliminare di Milano Stefania Pepe dopo le indagini coordinate dal pubblico ministero Alessia Menegazzo. Il 23enne è stato condannato per i capi di imputazione di lesioni, maltrattamenti e sfregio, reato introdotto con il codice rosso dopo i casi di violenza contro donne. Secondo quanto emerso dalle indagini, il ragazzo – arrestato in flagranza di reato dai carabinieri di Rozzano – anche in passato si era reso protagonista di aggressioni fisiche ai danni di Jessica Faoro, la ragazza di 19 anni uccisa dal tranviere Alessandro Garlaschi con 85 coltellate. Con lei, il 23enne aveva avuto una relazione.

Il giovane condannato in passato per maltrattamenti

Il giovane è stato condannato a cinque anni tenendo conto dello sconto di un terzo della pena per via del rito abbreviato e di un ulteriore sconto per un parziale vizio di mente. In passato, riporta La Repubblica, il 23enne era stato condannato per maltrattamenti nei confronti della madre e dei suoi figli piccoli. Dopo qualche minuto di trattativa, i carabinieri nel frattempo accorsi a Rozzano, erano riusciti a convincerlo ad aprire la porta mettendo in salvo uno dei due piccoli.

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