Rose Villain: “Sono andata via da Milano, mi ha spezzato il cuore. A New York ho trovato la musica e l’amore”
Il palco di Sanremo, il talent con i colleghi Fabri Fibra e Geolier Nuova Scena. È un momento d'oro per la carriera di Rose Villain, all'anagrafe Rosa Luini, dopo il successo negli Stati Uniti. Oggi il ritorno in patria, nella città dove è nata e cresciuta. "A Milano ho trascorso la mia infanzia, l’adolescenza. Ma è il luogo dove sono accadute le cose più traumatiche della mia vita. Non solo il lutto della mia mamma, ma tante altre storie tristi", ha dichiarato la cantante in un'intervista a Grazia. "A Milano però sono sempre tornata, e so che in realtà mi capisce".
La felicità, Rose Villan l'ha trovata oltreoceano. "A New York ho iniziato a fare musica, ho incontrato l’amore della mia vita. Ha rappresentato la mia rinascita". La cantante e autrice, 35 anni, è figlia dell'imprenditore milanese Franco Luini, fondatore del marchio di borse e zaini Tucano, e di Fernanda Melloni, venuta a mancare nel 2017. Dopo la maturità al liceo linguistico, a 18 anni si è trasferita a Los Angeles per studiare musica, per poi spostarsi dall'altra parte della costa americana e specializzarsi a Brodway. A New York ha conosciuto il suo produttore esecutivo Sixpm (Andrea Ferrara), con cui è convolata a nozze nel 2022.
"Con lui all’inizio è stato un colpo di fulmine musicale, ma lui non era il mio tipo", sempre Rose Villain, in gara al 74esimo Festival di Sanremo con il brano Click Boom!, al settimanale. "Siamo andati in studio: faceva esattamente la musica che volevo fare. E lui, dopo aver ascoltato un mio pezzo, ha pensato: Oddio, è la cantante che sognavo di trovare. Ci siamo affezionati tantissimo come amici. Però tutte le altre storie sono finite malissimo, con lui no". E ancora. "Andrea è simpaticissimo, casinaro, è nato a Napoli. Ha un lato femminile molto bello. È sensibile, se vede un’immagine di guerra o ingiustizia nel mondo soffre, piange. E questo per me è molto importante".
A proposito del padre, l’imprenditore milanese Franco Luini, racconta invece: "Noi lo chiamiamo “il guru” perché ha una calma e una pazienza soprannaturali. Il suo nome da supereroe è Pazienzio. Ha umiltà, intelligenza sopraffine, e non si arrabbia mai. Ma sul lato emotivo… L’ho visto piangere solo una volta. Ecco, lui è il cowboy che vorrei piangesse di più".