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Rosanna Aber precipita dalla finestra di casa e muore, la colf rischia l’ergastolo per omicidio volontario

Rosanna Aber è morta il 22 aprile 2022 dopo essere precipitata dalla finestra di casa a Bergamo. Secondo la Procura, la responsabile è la sua colf, Krystyna Mykhalchuk. La Corte ha respinto la richiesta di giudizio abbreviato, perché la 26enne rischia l’ergastolo.
A cura di Enrico Spaccini
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Krystyna Mykhalchuk (a sinistra) e Rosanna Aber (a destra)
Krystyna Mykhalchuk (a sinistra) e Rosanna Aber (a destra)

È iniziato il processo a carico di Krystyna Mykhalchuk a Bergamo. La 26enne è accusata dell'omicidio volontario di Rosanna Aber, la 77enne morta precipitando dalla finestra del suo appartamento al quarto piano di un palazzo di via Einstein, nel quartiere Colognola, il 22 aprile 2022. Per la Procura, così come per la famiglia della vittima, non si è trattato né di un gesto volontario dell'anziana né di un incidente. Mykhalchuk avrebbe agito nel tentativo di nascondere quei prelievi fatti dal conto corrente di Aber e che la 77enne avrebbe scoperto. Un'ipotesi che ha portato la Corte a respingere la richiesta di giudizio abbreviato per l'imputata, in quanto rischierebbe l'ergastolo.

I prelievi sospetti fatti con il bancomat della vittima

In aula per la prima udienza non c'era Mykhalchuk, che dallo scorso gennaio si trova agli arresti domiciliari. La 26enne era stata arrestata il 15 novembre 2023 e, dopo un periodo in carcere, era stata fatta uscire perché incinta. C'erano, però, i figli della vittima: "Era una donna precisa, su un quaderno annotava tutte le spese", hanno ricordato, sottolineando come tra quelle ce ne fossero alcune particolari: "Aveva segnato alcuni prelievi con il bancomat con accanto un punto di domanda".

Si tratterebbe di prelievi fatti il 5, il 13 e il 21 aprile (un giorno prima della morte di Aber) dall'importo totale di 2mila euro. Mykhalchuk aveva raccontato a suo marito, con il quale vive a Scanzorosciate insieme alla loro figlia, che la 77enne sapeva tutto.

Almeno una telecamera, però, l'avrebbe ripresa mentre si trovava sola davanti a un bancomat. Inoltre, la mattina del 22 aprile, Aber dopo essere stata in banca a ritirare il nuovo bancomat (poi sparito) si sarebbe confidata con un’impiegata di un'agenzia viaggi sostenendo di avere dubbi circa alcuni prelievi fatti a suo nome. Sarebbe questo, secondo la Procura, il movente dell'omicidio.

L'accusa di omicidio volontario per nascondere il furto

Solo Mykhalchuk, che respinge ogni accusa, conosce con certezza cosa sia accaduto quando la 77enne è poi tornata a casa quel giorno. Alcuni testimoni, che saranno ascoltati nel corso delle prossime udienze, avrebbero visto Aber in bilico sulla finestra di via Einstein. Ricordano fosse di schiena, con le mani protese in avanti.

Secondo i pm Marchisio e Schininà, la 26enne avrebbe spinto l'anziana giù dalla finestra: un omicidio volontario, fatto forse per nascondere quei prelievi sospetti. In base a questo impianto accusatorio, la Corte ha dovuto respingere la richiesta di giudizio abbreviato avanzata dagli avvocati dell'imputata, Andrea Pezzotta ed Enrico Pelillo, in quanto la pena massima prevista è l'ergastolo.

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