Rompe il naso all’arbitro che lo ha espulso, 17enne chiede scusa: “Mi vergogno, so di aver deluso tutti”
"Chiedere scusa non sarà mai abbastanza, so di aver sbagliato e me ne sono reso conto subito". Inizia così la lettera che il calciatore classe 2006 della ColicoDerviese, espulso al termine della partita della categoria Allievi U17 con la Gs Vertovese, ha scritto e chiesto alla sua società di pubblicare. Il 17enne, la scorsa domenica 12 marzo, ha aggredito l'arbitro Stefano Bolandrina prima contestandogli alcune decisioni prese in campo e infine rompendogli il naso. Il giudice sportivo deve ancora esprimersi sul caso.
"Mi vergogno del mio gesto"
"Ho avuto due minuti di totale blackout e mi vergogno del gesto che ho fatto", ha scritto il 17enne che racconta di essersi reso conto quasi subito della gravità di quanto aveva appena fatto. "Ho cercato subito l'arbitro per porgere le mie scuse", racconta, "ma mi è stata negata la possibilità vista la situazione che si è venuta a creare, e posso solo che comprendere".
Allo stadio comunale di Rovetta, nella Bergamasca, dove la Gs Vertovese ha ospitato la ColicoDerviese era stata fatta arrivare un'ambulanza della Croce Blu di Gromo e, poco dopo, sono arrivati anche i carabinieri di Clusone. L'arbitro, 19enne, è stato medicato e trasportato in codice verde all'ospedale di Piario da cui è stato dimesso con una prognosi di 15 giorni.
"Ho commesso un grave errore ne sono consapevole e ho cancellato in un attimo tutti i sacrifici fatti per questo sport che amo", continua il 17enne autore dell'aggressione che rinnova la sua richiesta di "è poter incontrare di persona l’arbitro per potermi scusare personalmente".
La società: "Indecisi se pubblicare la lettera"
Nel post di Facebook nel quale è apparsa la lettera, i componenti della dirigenza della ColicoDerviese hanno voluto specificare come siano stati "indecisi fino all'ultimo, ma alla fine abbiamo convenuto di pubblicarla". Tuttavia, considerando che "bene, non ha mai dato a noi nessun problema e siamo legati a lui con affetto", hanno infine deciso di dargli "la possibilità di scusarsi, anche se rimane il suo un gesto inqualificabile e sconsiderato e di cui dovrà rispondere".
Oltre che all'arbitro, il giovanissimo calciatore ha dedicato qualche parola anche a compagni, staff e società "che hanno sempre creduto in me", consapevole di "aver deluso tutti". Il 17enne, alla fine, si dice pronto a pagare per quello che ha fatto in base a quello che deciderà il giudice sportivo e che "se mi sarà data la possibilità, tornerò a praticare questo sport che tanto mi ha dato in questi anni".