Romina Vento annegata nel fiume Adda: il compagno Carlo Fumagalli rischia l’ergastolo
Aveva ucciso la compagna, Romina Vento, lanciandola con l'auto nell'Adda e annegandola con le sue mani. Poi aveva confessato il terribile omicidio davanti al giudice per le indagini preliminari. Ora Carlo Fumagalli rischia l'ergastolo.
A chiedere la reclusione a vita è stata il pubblico ministero Carmen Santoro. L'accusa a carico di Fumagalli è omicidio volontario, aggravato dal legame di convivenza. I due, lei 44 anni e lui 49, vivevano insieme in via Udine a Fara Gera d'Adda, un comune in provincia di Bergamo, con due figli di 10 e 15 anni.
Ha annegato la compagna nel fiume
L'omicidio è avvenuto il 19 aprile scorso quando la coppia si trovava a bordo dell'auto di famiglia, una Renault Megane bianca. L'uomo ha spinto la macchina oltre la carreggiata, in un punto dove non è presente il guard rail, facendola inabissare nel fiume.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, anche sentendo la confessione di Fumagalli, la donna sarebbe riuscita a uscire dall'abitacolo e a riemergere in superficie. "Ho tenuto Romina in acqua con le mie mani, così l'ho uccisa", ha spiegato l'uomo davanti al giudice ammettendo la sua responsabilità.
Il processo inizierà il 3 novembre
Ora si aprirà il processo nei confronti di Fumagalli, reo confesso dell'omicidio di Romina Vento. Il 49enne si trova al momento in carcere ed è assistito dall'avvocato Luca Bosisio. Considerata l'aggravante del legame di convivenza, il legale non potrà avanzare alcuna richiesta di rito alternativo perché per i delitti per il quale è previsto l'ergastolo come pena massima non è possibile procedere con il giudizio abbreviato.
L'udienza preliminare è fissata per il 3 novembre prossimo. Per Fumagalli era stata chiesta anche una perizia psichiatrica, ma il consulente della pubblica accusa ha accertato che l'uomo era capace di intendere e di volere al momento dell'omicidio della compagna.