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Roberto Guerrisi ucciso a Pontirolo dopo una lite, fermato un 58enne per omicidio

I carabinieri hanno arrestato un 58enne per l’omicidio di Roberto Guerrisi. Il 42enne è stato ucciso nel pomeriggio del 28 dicembre a Pontirolo Nuovo (Bergamo) con due colpi di pistola dopo una lite.
A cura di Enrico Spaccini
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Immagine di repertorio
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Un 58enne è stato fermato per omicidio su disposizione del sostituto procuratore di Bergamo Giampiero Golluccio. L'uomo, Rocco Modafferi, sarebbe il responsabile della morte di Roberto Guerrisi, il 42enne ucciso nel pomeriggio di sabato 28 dicembre a Pontirolo Nuovo con due colpi di pistola. Stando a quanto riferito, il 58enne sarebbe lo zio del fidanzato di una delle tre figlie della vittima.

La lite per difendere la figlia e l'omicidio

Guerrisi si era presentato a Pontirolo nel primo pomeriggio del 28 dicembre per parlare con la famiglia del fidanzato di una delle sue tre figlie. La ragazza, infatti, aveva detto di essere stata maltrattata da lui e il 42enne pretendeva spiegazioni. Arrivato davanti al capannone di un'autorivendita, Guerrisi avrebbe ingaggiato una discussione con i parenti del ragazzo.

Alcuni testimoni hanno riferito di aver visto sei persone litigare fino a quando il 42enne è stato ferito con due colpi di pistola che lo hanno raggiunto al volto e al torace. All'arrivo dei sanitari, era già deceduto.

Il fermo di Modafferi per omicidio

Per tutta la notte i carabinieri della Compagnia di Treviglio hanno interrogato diverse persone, dai testimoni ai membri delle famiglie di Guerrisi e del fidanzato della figlia. Secondo gli investigatori, a sparare sarebbe stato Rocco Modafferi, zio del ragazzo, e per questo è stato fermato e condotto in carcere. Il delitto sarebbe stato ripreso da una telecamera di un sistema di video sorveglianza privato. Sono indagate per favoreggiamento altre due persone, parenti di Modafferi. Nelle prossime ore il 58enne comparirà davanti al giudice per l'udienza di convalida.

Nel frattempo, gli investigatori hanno ispezionato l'abitazione della famiglia del ragazzo e i campi che si trovano nei pressi del capannone di Pontirolo. Tuttavia, l'arma del delitto non è stata ancora trovata.

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